Buone notizie per l’efficienza energetica delle case italiane: nel 2024 gli edifici residenziali più virtuosi (classi A4-B) hanno raggiunto il 20% del totale, mentre quelli più energivori (classi F-G) sono scesi al 45,3%, oltre due punti in meno rispetto all’anno precedente.
Lo rivela il VI Rapporto annuale sulla certificazione energetica degli edifici, curato da Enea e Comitato Termotecnico Italiano Energia e Ambiente (Cti), presentato durante il Saie di Bari.
Anche il settore non residenziale mostra segnali incoraggianti: il 20% degli immobili rientra oggi nelle classi più efficienti, mentre quelli meno performanti si fermano al 30,9%, dieci punti in meno rispetto al 2023. Un miglioramento che indica un’evoluzione culturale, prima ancora che tecnica, nel modo di costruire e riqualificare.
Un patrimonio monitorato meglio e con più coerenza
Il Rapporto si basa su oltre 1,2 milioni di Attestati di Prestazione Energetica (Ape) registrati nel Sistema Informativo sugli Ape, la banca dati nazionale gestita da Enea. Grazie a nuovi controlli semantici e metodologie di verifica avanzate, gli Ape risultano oggi più coerenti e affidabili, diventando uno strumento utile non solo per gli addetti ai lavori ma anche per i cittadini.
Due focus tematici nell’edizione 2025: il primo riguarda la creazione del Catasto Energetico Unico, che integrerà i dati sugli impianti termici e sugli Ape, in linea con la revisione normativa in arrivo; il secondo illustra le nuove funzioni del Portale Nazionale sulla Prestazione Energetica degli Edifici (Pnpe2), che offrirà un “Sistema Esperto” capace di guidare cittadini e amministrazioni su incentivi, costi e benefici ambientali.
Tra fiducia e freni: il parere degli amministratori
Il Rapporto include anche un sondaggio condotto da Cti e Anaci su 1.500 amministratori di condominio. Il 76,7% riconosce l’importanza dell’efficienza energetica, ma l’81,5% segnala ostacoli economici e il 47,4% denuncia un peso eccessivo della burocrazia.
“Il settore edile è al centro di una trasformazione strategica”, afferma Giorgio Graditi, direttore generale di Enea. “La certificazione energetica è una leva fondamentale per migliorare la qualità del costruito e accelerare la transizione energetica. Ma serve anche un linguaggio più chiaro e una semplificazione normativa per coinvolgere davvero i cittadini”.
La strada è tracciata: l’efficienza cresce, ma per farla diventare un’abitudine di massa serviranno incentivi stabili e procedure snelle. Solo allora la classe A smetterà di essere un privilegio e diventerà la regola.