08.05.2024
Pubertà sempre più precoce. Si verificano casi anche all’età di 8 anni. Le cause sono da attribuire allo stile di vita moderno a cui abbiamo esposto i nostri figli, anticipando i tempi della loro crescita. Troppi schermi e vita sedentaria.
La pubertà arriva sempre prima, in media con un anno in anticipo rispetto al passato. Un fenomeno che ha registrato un boom di casi nel periodo post-pandemico le cui cause vanno ricercate nello stress, nella sedentarietà e nel troppo tempo trascorso davanti agli schermi di tv, pc, tablet e smartphone. Questo è quanto emerge da uno studio promosso dall’Ospedale Bambino Gesù di Roma, svolto in collaborazione con altri quattro centri di endocrinologia pediatrica in Italia.
Cos’è la pubertà precoce? L’Istituto Superiore di Sanità la definisce come il verificarsi delle trasformazioni del corpo tipiche della pubertà prima degli 8 anni per le femmine e 9 per i maschi, mentre si parla di pubertà anticipata quando questi emergono dopo il raggiungimento di tale età. Secondo lo studio promosso dall’Ospedale Bambino Gesù di Roma, nel 2020 i casi di pubertà precoce che hanno reso necessario l’intervento farmacologico sono aumentati del 122% rispetto all’anno precedente: dai 152 del 2019 si è passati al registrare 12 mesi dopo ben 338 casi.
Negli anni ’50 e ’60 le ragazze avevano la prima mestruazione intorno ai 12 anni e mezzo, oggi invece questa arriva mediamente a 11 anni e mezzo, ma i casi in cui si verifica anche a 8 anni sono in aumento. Stefano Stagi, che dirige la auxo-endocrinologia dell’ospedale Mayer di Firenze, ritiene che ci sia di sicuro una componente ereditaria nella pubertà precoce, però può avere un peso significativo anche l’ambiente. I medici del Bambino Gesù di Roma hanno notato, attraverso interviste alle giovani pazienti, un collegamento tra lo sviluppo precoce e l’«aumento significativo dell’uso dei dispositivi elettronici». «È riconducibile all’introduzione della Dad, insieme alla persistenza del loro uso per lo svago nel tempo libero», ha spiegato Carlo Bizzarri, responsabile dell’ambulatorio di endocrinologia del nosocomio della Capitale. Il fenomeno può essere quindi considerato una conseguenza indiretta della pandemia da Covid-19. Lo specialista ha aggiunto: «Le conseguenze dello “screen time” si studiano da tempo. Per adesso ci sono ricerche sui topi, nei quali si è dimostrato che l’esposizione prolungata alla luce blu dà un anticipo della pubertà nelle femmine».
Quello della pubertà precoce è un fenomeno riscontrato in tutto il mondo. Alcuni suggerimenti su come prevenirlo arrivano dal Dipartimento di Psichiatria Infantile della King George’s Medical University in India e, a ben guardare, sono molto semplici e basati sulle regole del buon senso. Sarebbe opportuno favorire i momenti di gioco attivo e all’aperto, stimolare la fantasia dei bimbi tramite letture e film positivi e divertenti, organizzare attività creative che possono essere il disegno o lavoretti manuali, scegliere anche giochi corporei e fisici che soddisfino il loro bisogno di contatto. Così facendo si riducono stress, rischio di ansia e depressione. Ma soprattutto si allontanano i più piccoli dagli schermi. Basterebbe, in pratica, per dirlo con i termini dei ricercatori: «aiutare i bambini a rimanere bambini».