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Economia

Aeroporti Italiani primi a rigenerare l’economia in Europa

01.11.2023

Roma, Italia - 19 aprile 2023: I membri dell'equipaggio di cabina indossano uniformi disegnate da Brunello Cucinelli durante il lancio di un aereo passeggeri Airbus A320neo, operato da ITA Airways, all'aeroporto di Fiumicino.

Il meglio dell’Italia dopo la pandemia in tutta Europa sono i nostri Aeroporti. Sono più operativi che mai. Un sistema aeroportuale che genera circa 1,3 milioni di posti di lavoro. Evadere per viaggiare ci ha servito eccome.

La voglia di rimettersi in viaggio ha cancellato le più nere previsioni sui tempi di ripresa del trasporto aereo, messo in ginocchio dalla pandemia da febbraio 2020 con strascichi che si sono prolungati fino a inizio primavera del 2022. Il 2023 segna il ritorno ai livelli pre-Covid e in molti casi un deciso superamento del numero dei passeggeri che volavano nel 2019.

Gli aeroporti italiani, decisamente resilienti dopo il periodo più difficile di sempre, hanno ripreso a spingere sul PIL nazionale (ne rappresentano il 3,8%) e occupazione, confermando di essere strategici per lo sviluppo del turismo e delle attività industriali, logistiche e commerciali.

A confermarlo è lo studio elaborato da Nomisma per conto di Assaeroporti (Associazione dei gestori aeroportuali italiani), che evidenzia la forte incidenza sullo sviluppo del nostro Paese, prodotta da un valore aggiunto pari a 65,1 miliardi di euro, sommando l’impatto diretto, indiretto, indotto (legato ai servizi e alla filiera delle forniture per il funzionamento delle infrastrutture aeroportuali) e il cosiddetto catalitico, ovvero l’insieme degli effetti statici e dinamici generati dalla presenza di un aeroporto a favore dell’attrattività e della competitività dell’area interessata dalla sua attività.

Dall’analisi di Nomisma emerge come il sistema aeroportuale generi circa 1,3 milioni di posti di lavoro. Inoltre, per ogni milione in più di unità trasportate (passeggeri e merci) si stimano 552 nuovi lavoratori in ambito aeroportuale e 6.105 nuovi occupati a livello nazionale. E infatti – come sottolinea il Presidente di Assaeroporti, Carlo Borgomeo – la capacità di attivazione del sistema aeroportuale italiani in termini di occupazione risulta superiore alla media europea. Ebbene, se i volumi di passeggeri possono considerarsi confortanti, restano margini da recuperare sulla capacità di connessione, fattore che produce benefici su turismo, commercio internazionale, accesso a nuovi mercati e capacità dei territori di attrarre investimenti. Ma anche favorendo relazioni interprofessionali, collaborazioni e partnership con altri Paesi, e l’internazionalizzazione delle università. All’aumentare del 10% dell’indice di connettività aerea si osserva un incremento dello 0,4% sul valore aggiunto, del 2,9% sul numero di occupati, del 10% sul valore delle esportazioni e del 17% sugli arrivi turistici. «Tutto ciò conferma che le ricadute socio-economiche generate dal sistema aeroportuale hanno una portata strategica imprescindibile per uno sviluppo duraturo dei contesti territoriali in cui sono inseriti gli scali» – aggiunge Carlo Borgomeo.

Ora i gestori aeroportuali, che hanno dovuto affrontare con le proprie forze gli effetti della pandemia, sono chiamati a un’altra sfida, rappresentata dal concorso al processo di decarbonizzazione del comparto del trasporto aereo, con obiettivo Zero Carbon al 2050, e a fare sempre più uso di energie rinnovabili per il funzionamento degli scali, da rendere sempre più sostenibili.

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