La notte tra il 6 e il 7 dicembre all’ospedale San Raffaele di Milano si è trasformata in un caso gestionale. Nel reparto di medicina ad alta intensità e di cure intensive sono entrati in servizio per la prima volta infermieri inviati da una cooperativa esterna. In più punti del reparto, il personale non avrebbe dimostrato le competenze richieste per pazienti in condizioni complesse. Le segnalazioni interne descrivono errori e difficoltà operative già nelle ore iniziali del servizio.
Fonti interne citate dal Corriere della Sera parlano di “problemi di assistenza infermieristica” e di una “pericolosa gestione dei pazienti più critici”. Una seconda comunicazione avrebbe segnalato errori già nella notte precedente, tra il 5 e il 6 dicembre. Le richieste di sostituire il personale con figure più qualificate, riportano i documenti, non avrebbero avuto esito.
Il reparto ha sospeso l’accettazione di nuovi pazienti e alcuni ricoverati sono stati trasferiti in altre aree dell’ospedale. La direzione sanitaria ha chiesto a tutti i reparti di liberare posti, dimettendo chi era in condizioni di rientrare a casa. È stata attivata un’unità di crisi. Nel giro di poche ore la situazione è stata riportata sotto controllo, ma l’episodio ha aperto una questione più ampia sulla gestione degli appalti assistenziali.
Sulla vicenda interverrà un’indagine dell’Ats (Agenzia di Tutela della Salute) Milano. L’assessore al Welfare Guido Bertolaso ha disposto l’avvio immediato dell’istruttoria, che dovrà verificare “eventuali criticità organizzative o procedurali” e ricostruire l’esatta sequenza degli eventi.
Le ripercussioni sono arrivate rapidamente ai vertici. Lunedì 8 dicembre l’amministratore unico Francesco Galli, in carica da maggio 2024, ha rassegnato le dimissioni. La scelta è arrivata dopo che il consiglio di amministrazione del Gruppo San Donato aveva già votato all’unanimità l’avvio della sua revoca. La guida dell’ospedale passa ora a Marco Centenari, già amministratore delegato del gruppo, che assume anche il ruolo di amministratore unico.
La Rappresentanza Sindacale Unitaria (Rsu) dell’ospedale chiede al nuovo vertice un incontro sul piano di rilancio. In una nota il sindacato sostiene che “l’appalto a cooperative non garantisce continuità delle cure” e segnala problemi più generali: manutenzione, carichi di lavoro, contratto fermo da anni e differenze salariali che spingerebbero molti professionisti a lasciare.
Sul caso è intervenuta anche Alleanza Verdi Sinistra. Il consigliere regionale Onorio Rosati ha definito “grave” la gestione dell’appalto, chiedendo che la direzione dell’ospedale e l’assessore al Welfare riferiscano in Commissione.
Restano ora due livelli di analisi: quello interno, già avviato dal gruppo proprietario, e quello istituzionale legato all’indagine di Ats. Entrambi dovranno chiarire cosa non ha funzionato nella notte in cui un reparto ad alta intensità è finito improvvisamente in tilt.
