16 Maggio 2024
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Cultura

Alba digitale? Smemoranda non si dimentica

31.01.2024

È trascorso il primo mese dell’anno senza Smemoranda nello zaino o in cartella. Per generazioni di studenti il diario scolastico ha rappresentato anche l’agenda personale.

Orari e argomenti delle lezioni, compiti e interrogazioni, si sono mischiati con le note del tempo libero e i pensieri liberi affidati alla penna o alla matita. Scritti ormai quasi per intero migrati sui profili social. Mentre gli impegni legati alla didattica sono transitati sugli smartphone. I diari che si erano evoluti in agende sono rimasti icone che provano a resistere alla sfida del tempo, proponendosi in veste classica o rinnovata.

Ci ha provato anche la celebre Smemoranda, il cui marchio è stato dichiarato fallito qualche giorno fa. L’avevano ideata e fondata nel 1978 Luigi Vignali e Michele Mozzati, noti al grande pubblico come Gino e Michele, coppia di umoristi milanesi saliti alla ribalta agli inizi degli anni ’90 con il libro best seller “Anche le formiche nel loro piccolo s’incazzano”. Ad affiancarli nell’impresa editoriale è stato Nico Colonna, presidente della società editoriale. Dopo 45 edizioni, Smemoranda è tramontata. Caratterizzata dai fogli a quadretti e dai richiami a tempi sociali e ambientali, l’agenda era stata etichettata di sinistra, ma ha avuto un successo economico trasversale ospitando gli scritti di personaggi del mondo dello spettacolo, da Jovanotti a Ligabue, come pure del cinema, da Roberto Benigni a Federico Fellini, Gabriele Salvatores e Claudio Bisio, e dei campioni dello sport. Smemoranda era riuscita a guadagnarsi uno spazio anche al Giffoni Film Festival, la rassegna internazionale del cinema per ragazzi. La creatività e l’impegno culturale non hanno impedito il declino dell’agenda cult, andata in crisi sia per la rarefazione delle cartolibrerie, che la tenevano in bella evidenza come le edicole hanno fatto con l’album dei calciatori, sia per la spietata e inarrestabile concorrenza della digitalizzazione dei contenuti.

Anche la pandemia ha segnato uno spartiacque per Smemoranda, che si è fermata al 2023, anno in cui la Giochi Preziosi ha provato a salvarla facendosi carico delle spese di stampa, allestimento e distribuzione. Infine, l’asta per rilevare il marchio, andata deserta. Nessuno ha creduto che potesse continuare ad essere uno strumento utile per accompagnare il percorso scolastico, anche perché sono subentrati i diari d’istituto resi ormai obbligatori. Se si va a recuperare una vecchia Smemoranda, ci si troverà di tutto, perfino il biglietto di un concerto insieme a una o più stampe fotografiche, prima che i telefonini arrivassero a soppiantarle con la sempre più potente risoluzione delle loro fotocamere. E così l’agenda è diventata oggetto di memoria per chi ne ha fatto uso e gelosamente l’ha custodita per non perdersi i pezzi del proprio passato. Proprio per essere certi di ricordare. Adolescenti che scrivono su un foglio ce ne saranno ancora? C’è da augurarselo. Anche perché restare connessi con un’agenda richiede molta più creatività e immaginazione di un post social. Intanto, però, chi ha avuto la lungimiranza di custodirla nella sua integrità se la ritrova come oggetto da collezione vintage e fioccano le offerte su eBay e altri canali di vendita online.

Credito fotografico: dal sito diariosmemoranda2024.it

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