Mentre il rover cinese gira in silenzio assoluto sul lato oscuro della Luna, gli americani si esercitano contro una invasione extraterrestre e puntano sul ritorno sulla luna.

Chissà se gli extraterrestri sono davvero tra noi, ma di sicuro non sono più quei marziani che ci facevano sognare una volta. Anche lo spazio, insomma, comincia a non essere più l’oggetto del desiderio di quando atterrammo sulla Luna: oggi è una conquista molto meno romantica, e – per qualcuno – una minaccia sempre più crescente.

Negli Stati Uniti, soprattutto, perché la terra dei cowboy è sempre più convinta (ma in fondo lo è sempre stata) che c’è un universo da cui difendersi. Lo è, in particolare, da quando l’allora presidente Donald Trump, era il 2019, decise di fondare la Space Force, una nuova unità militare per proteggere gli interessi americani anche fuori dal pianeta. Ed è notizia di questi giorni di una prima grande esercitazione, congiuntamente con le altre forze dell’esercito statunitense, come se davvero ci fossero appunto degli omini minacciosi alle porte della galassia.

Più semplicemente, forse, ci sono misteri irrisolti che agitano le difese nazionali, e la recente audizione davanti alla commissione di Controllo della Camera dei Rappresentanti Usa di David Grusch, ex agente dell’intelligence dell’Aeronautica Usa, non ha fatto altro che agitare le acque. Anche quelle che stiamo cercando sugli altri pianeti. «Nel corso dei miei compiti ufficiali sono stato informato di un programma che andava avanti da decenni per il recupero e lo studio di rottami di Uap, i fenomeni aerei non identificati, al quale mi fu negato l’accesso – ha detto Grush –. Posso dire che probabilmente gli Usa sono a conoscenza di attività “non umane” a partire dagli Anni ’30 del secolo scorso».

Ecco perché allora gli americani sono sempre meno interessati alle scoperte scientifiche e sempre di più a sventare pericoli alieni, anche se solo si tratta di un ipotetico, quasi improbabile, incontro-scontro con un asteroide: secondo lo studio della non profit Pew Reasearch Center, infatti, solo il 12% degli statunitensi ritiene importante il ritorno di astronauti sulla superficie lunare, così come previsto dalla missione Artemis; mentre sei su dieci pensano che la priorità sia appunto andare a caccia di qualche sasso vagante che ci farebbe fare la fine dei dinosauri.

E allora: che ci serve andare su quel piccolo satellite a scavare rocce?

Risposta: probabilmente molti cittadini Usa non sanno che sulla Luna puntano – per esempio – anche i poco amici cinesi, i quali tra l’altro hanno un rover attivo sulla faccia nascosta della cui utilità nessuno ha notizia. E che il giornalista George Knapp ha rivelato di aver saputo dal colonnello russo Boris Sokolov che gli Ufo hanno quasi scatenato la Terza Guerra Mondiale, quando, tempo fa, un velivolo alieno si sarebbe impossessato di una base di missili balistici intercontinentali puntandoli verso gli Stati Uniti. Dopo aver inserito i codici di controllo è però sparito.

Andare sulla Luna, dunque, potrebbe servire a creare un avamposto contro spiacevoli sorprese galattiche. E forse, quello dell’Ufo, era soltanto un avvertimento, un po’ come dire: «Occhio, gli alieni siete voi». Di certo, spesso un po’ alienati.