30.01.2025
Premier: “Atto voluto, non mollo di un centimetro”
Roma, 30 gen. (askanews) – Scontro totale all’interno, con un attacco frontale e fortissimo al procuratore capo di Roma Francesco Lo Voi, e in Europa, con accuse contro la Corte penale internazionale (e la Germania). E’ questa la linea data da Palazzo Chigi nel caso Almasri, con l’avviso di procedimento – non un avviso di garanzia – inviato, dopo la denuncia dell’avvocato Luigi Li Gotti, alla premier Giorgia Meloni, ai ministri Carlo Nordio e Matteo Piantedosi, e al sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano.
Tutti e quattro hanno nominato come legale Giulia Bongiorno, senatrice della Lega e presidente della commissione Giustizia di Palazzo Madama, che ha difeso il vicepremier Matteo Salvini nel processo Open Arms a Palermo in cui proprio Lo Voi aveva inizialmente sostenuto l’accusa, prima del trasferimento nella Capitale.
La strategia messa in campo, sul fronte interno, è chiara. Da un lato è stata fatta slittare alla settimana prossima l’informativa del governo sui motivi del rilascio e del rimpatrio di Almasri (facendo infuriare le opposizioni), dall’altro è partito un attacco frontale contro Lo Voi. Prima è stata attivata una “batteria” di comunicati degli esponenti di Fdi in cui si adombra – neanche velatamente – che l’atto sarebbe una “vendetta giudiziaria” del magistrato dopo che da Palazzo Chigi (Mantovano) gli è stato tolto l’utilizzo del volo di Stato per rientrare a Palermo dalla Capitale. Poi è stata la stessa Meloni a intervenire, parlando in collegamento all’evento ‘La Ripartenza’ organizzato dal giornalista Nicola Porro a Milano.
Quello di Lo Voi – è l’accusa della presidente del Consiglio – non è un atto dovuto ma “chiaramente voluto: tutti sanno che le Procure in queste cose hanno la loro discrezionalità come del resto è dimostrato dalle numerosissime denunce che i cittadini hanno fatto contro le istituzioni e sulle quali si è deciso di non procedere con l’iscrizione nel registro degli indagati”.
Vicenda, aggiunge, che le fa “cadere un po’ le braccia” perché ha fatto “73 ore di volo a gennaio” per costruire una “credibilità” dell’Italia e aprire opportunità economiche e poi “quegli stessi italiani che dovrebbero remare con te invece ti remano contro, smontando tutto il lavoro che fai” e facendo “un danno alla nazione”. Una cosa che “mi manda ai matti”. Sicuramente, garantisce, “non sono preoccupata e non sono neanche demoralizzata”. Certo, per lei, “ci sono alcuni giudici, fortunatamente pochi, che però vogliono decidere la politica industriale, vogliono decidere la politica ambientale, vogliono decidere le politiche dell’immigrazione, vogliono decidere se e come si possa riformare la giustizia, vogliono decidere per cosa possiamo spendere e per cosa no. In pratica vogliono governare loro. Il problema è che se io sbaglio gli italiani mi mandano a casa se loro sbagliano nessuno può fare o dire niente”. E allora “se alcuni giudici vogliono governare, si candidino alle elezioni e governano”. Nel frattempo “agli italiani dico ancora una volta: finché ci siete voi ci sarò anche io. Non intendo mollare di un centimetro”.
Non c’è però solo un fronte interno in questa vicenda, ma anche uno esterno. La linea della premier, che sarà ribadita nelle informative in Parlamento, è che la tempistica con cui la Cpi ha chiesto l’arresto di Almasri sia ‘sospetta’ (Antonio Tajani la definisce “singolare”) perchè fatta solo quando è arrivato in Italia, dopo un lungo giro in vari Paesi europei. “Devono chiarire – aveva detto Meloni già sabato a Gedda – perchè la Procura della Corte ci ha messo mesi a spiccare il mandato di arresto ed è stato spiccato quando aveva già attraversato almeno 2-3 nazioni europee”. Dunque – è l’ipotesi accreditata – potrebbe essere stato un modo per mettere in difficoltà proprio l’Italia. E anche la Germania (Paese da cui è arrivato il generale libico) è sotto accusa, perchè avrebbe informato la Cpi della partenza di Almasri in direzione Italia. “Se i sospetti che gli 007 tedeschi abbiano tramato contro l’Italia per bloccarne l’ascesa fossero confermati, sarebbe un fatto gravissimo”, attacca Andrea Delmastro (Fdi), sottosegretario alla Giustizia, che chiede “un chiarimento immediato in Europa”.