30 Gennaio 2025
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Ambiente, Economia

Appello alla Bce: stabilità fa rima con sostenibilità

30.01.2025

Tre proposte per una riforma della politica monetaria in chiave green

Allineare le politiche monetarie della Bce agli obiettivi climatici. È la richiesta contenuta in un Manifesto sottoscritto da 41 organizzazioni della società civile e accompagnato da una lettera firmata da 20 esperti internazionali. Tre le misure suggerite ci sono operazioni di rifinanziamento con l’introduzione di un programma green a lungo termine; l’aggiornamento delle garanzie collaterali dell’Eurosistema in ottica di sostenibilità (collateral framework) e un approccio attivo di riallocazione del portafoglio della Bce che favorisca gli asset sostenibili. Attraverso l’attuazione delle politiche raccomandate in questo rapporto, sostengono gli estensori del Manifesto, la politica monetaria della Bce sarebbe più efficace nell’adempimento del suo mandato primario di mantenere la stabilità dei prezzi. Inoltre, proteggerebbe meglio la stabilità finanziaria tramite una ridotta esposizione e un sostegno economico a compensazione dei rischi climatici e naturali. Infine, sarebbe più allineata con l’obiettivo secondario della Bce di supportare gli obiettivi economici dell’Ue, in particolare la transizione pulita e la crescita economica sostenibile.

Bce e Green Deal
Indicazioni che già erano state proposte dal think tank Ecco, tra i firmatari dell’appello, che in un report aveva sottolineato come la Bce potesse avere un ruolo primario anche nel Green Deal con modalità operative che avrebbero una funzione correttiva dei  bias negli incentivi rischio/rendimento prevalenti sul mercato a favore delle attività più emissive. Grazie alle sue politiche monetarie, aggiunge Ecco, la Bce ha la possibilità di incentivare la decarbonizzazione, garantendo al contempo la stabilità dei prezzi e l’equilibrio finanziario dell’Unione. Proprio uno studio della Bce del 2023 evidenziava come un’accelerazione della transizione rappresentasse la strategia più efficace per ridurre rischi e costi economici. Un concetto ribadito dal vicepresidente della Bce, Luis de Guindos, secondo il quale politiche monetarie più incisive sono essenziali per raggiungere gli obiettivi dell’Accordo di Parigi. Questo, poiché la dipendenza dell’Ue dai combustibili fossili espone l’economia europea a rischi sistemici e instabilità.

L’anno della svolta
La Bce, aggiunge il think tank ambientalista, dovrebbe promuovere una riallocazione delle risorse verso investimenti verdi, per colmare il divario di finanziamento, stimato in almeno 400 miliardi di euro annui, per attuare le politiche climatiche dell’Ue. Sebbene la Bce abbia già adottato alcune misure in tal senso, si legge nel Manifesto, le politiche continuano a essere carenti perché “non sono allineate con l’obiettivo di una transizione ordinata e giusta, mettendo a rischio sia la stabilità finanziaria che quella dei prezzi, disincentivando gli investimenti sostenibili e fornendo un sostegno sproporzionato alle attività dannose per l’ambiente”. Per i promotori dell’appello, la revisione del 2025 della politica strategica monetaria è l’occasione perfetta per adottare misure ambiziose che integrino gli insegnamenti e le sfide quattro anni dopo la prima Climate roadmap.

 

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