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Cultura

Aquiloni, il loro segreto tanto antico (Parte seconda)

08.10.2023

Aspetti artistici e divini, collezionismo ed eventi. Gli aquiloni hanno assunto importanti significati rappresentativi nella storia umana, motivo per il quale il collezionista sceglie in base alla sua passione quello che più lo rappresenta.

Ci sono degli artisti che hanno dipinto aquiloni, primo tra tutti Mimmo Paladino, di cui lei ha curato il restauro.
«Per me è stata un’emozione fortissima seguirne il restauro e la conservazione, tutto nasce nel 1989, si tenne un vernissage in aria dal titolo ‘Immagini per il cielo ‘promosso e coordinato dal GÖthe Institute di Osaka, in collaborazione con il governo giapponese. Furono invitati un centinaio di artisti da tutto il mondo, per produrre un’opera sulla carta per aquiloni, Mimmo Paladino è stato uno degli artisti italiani che ha partecipato a questo evento.  All’epoca fu una scommessa, questi aquiloni saranno col tempo considerate opere d’arte o no? Da Osaka comunque viaggiarono in diversi musei per lasciare il Giappone da Hiroshima nel novembre del 1989, data in cui cadeva il muro di Berlino. Sono stati in diversi paesi, in tempi recenti sono stati venduti all’asta, il 23.2.2022 in occasione dei 100 anni della Casa d’Aste Nagel alla vigilia della guerra russo-ucraina, per sostenere i paesi colpiti da disastri naturali».

Quali sono le caratteristiche che attirano i molti collezionisti di aquiloni, la capacità di volo, la bellezza del pezzo o altro?
«Io credo che il collezionista sia attratto da tutte queste caratteristiche, molti pensano che sia solo un oggetto di natura ludica, quando invece, se ci si addentra all’interno della storia, parla di religioni, perché venne utilizzato nei riti buddisti e induisti. Il suo uso iniziale pare, inoltre, che fosse prettamente di natura militare, figure leggiadre, ma che hanno anche un altro amaro significato, un po’ come gli aquiloni del deserto. L’aquilone mantiene sempre queste due facce, oggetto ludico e oggetto bellico. Ha avuto anche altri utilizzi penso a quello divinatorio, lo cita Marco Polo nel Milione (come ricordavo prima), o in tempi più recenti, scientifico ricordiamo che Marconi innalzò la prima antenna per i messaggi radio proprio con un aquilone. Quindi tanti aspetti e significati, il collezionista in base alla passione sceglie quello che più lo rappresenta. Più dell’aspetto bellico è bello pensare, però, al significato che assume in base alla sua forma, ad esempio: di pesce è simbolo di “ricchezza”, a forma di rondine di “felicità di coppia” , a forma di pipistrello “fortuna”  e a forma di gru “lunga vita”».

Quali sono gli eventi più importanti legati alla passione dell’aquilone?
«In Italia abbiamo uno dei festival più longevi, che è quello di Cervia nasce nel 1981 per capire qual è il ruolo importante degli aquiloni nel territorio dell’Emilia-Romagna, basta pensare che ogni dialetto ha il suo termine: in ferrarese lo chiamano vulandra, a Cesena la cumeta, a Forlì il baccalà.  La cura dell’evento che si terrà a breve è dell’Istituto Centrale per il patrimonio immateriale del Ministero della Cultura con la collaborazione della Scuola di Specializzazione Vea dell’Università di Perugia, Firenze, Siena e Torino. Il progetto è stato sviluppato con Arte Vento guidato da Caterina Capelli, per la valorizzazione dell’aquilone, ossia rientra nei progetti ministeriali di tutela e salvaguardia dei saperi e delle pratiche patrimoniali, tradizionali, di testimoni viventi a rischio di scomparsa. Il progetto è etico, oltre ai temi dell’inclusione, della pace e della giustizia sociali l’aquilone ed il festival parlano anche di sostenibilità ambientale, perché nasce con assemblaggio di pseudo tessuti e bambù. Nel corso della storia e nelle tradizioni dei vari paesi, si sviluppa in base alla lavorazione delle fibre a disposizione e quindi attraverso l’aquilone riscopriamo delle fibre che sono cadute in disuso, ad esempio la fibra di ortica, di ginestra, o le fibre estratte dalla foglia di ananas, che venivano utilizzate per fare tessuti e carta e poi perse con l’avvento della plastica, e recentemente riscoperte e riproposte da aziende molto attente alla produzione di tessuti e di carte».

Parte Prima

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