16 Settembre 2024
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Cronaca, Salute, Spazio Giovani

Arriverà una prima generazione senza fumo?

Un italiano su 4 è fumatore e i giovanissimi sono sempre più attirati dal vizio. In Inghilterra, l’aumento di circa 6 volte nell’uso di e-cig tra i teenagers spinge il governo a prevederne la messa al bando con l’obiettivo di creare una nuova generazione che non conosce il fumo. Ma serve ripartire dall’educazione familiare.

Troppe svapo tra i giovani, tanto da portate i medici britannici a parlare di epidemia. La British Medical Association (Bma) ha chiesto al nuovo governo del premier Keir Starmer di approvare la proposta di legge antifumo che il suo predecessore Rishi Sunak aveva introdotto. L’appello arriva a seguito di uno studio che evidenzia un aumento di circa 6 volte dell’uso di e-cig tra i ragazzi tra gli 11 e i 16 anni.
La Bma ha invitato il governo a intraprendere le «azioni coraggiose necessarie» a contrastare il fenomeno. La nuova amministrazione ha ripreso in mano il progetto abbozzato quando era premier Rishi Sunak e che prevedeva la messa al bando delle sigarette elettroniche usa e getta per gli under 18 e l’obiettivo di vietare la vendita di tabacco a chi è nato dopo il primo gennaio 2009. Lo scopo ultimo è quello di arrivare alla prima generazione “senza fumo”. L’approccio esatto per centrare l’obiettivo non è stato ancora definito, da qui l’appello dei medici a non fare sconti.

Se in Gran Bretagna la situazione è preoccupante, in Italia non va meglio. Basti pensare che 1 italiano su 4 è fumatore. La percentuale cresce tra i giovani, con ben il 30,2% che fa uso di sigarette tradizionali, di tabacco riscaldato e/o di svapo. Il dato è stato raccolto dall’indagine sul consumo di tabacco e nicotina negli studenti nell’anno scolastico 2023-2024 del Centro Nazionale Dipendenze e Doping dell’Istituto Superiore di Sanità. Lo studio ha evidenziato anche che tra i quattordicenni e i diciassettenni, a far uso di prodotti a base di tabacco o nicotina, sono leggermente di più le ragazze. Paragonato all’anno precedente, è quasi raddoppiato il policonsumo, ossia l’utilizzo contemporaneo di più prodotti: un comportamento che riguarda il 62,4% dei 6012 intervistati, a fronte del 38,7% nel 2022. Il consumo è maggiore nel weekend e il primo contatto con il fumo avviene generalmente verso i 13 o 14 anni. Nonostante dal 2013 i tabaccai non possano vendere sigarette e prodotti del tabacco ai minorenni, pare che questi non trovino particolari ostacoli all’acquisto. Del resto, emerge anche che siano gli stessi genitori, in almeno 1 caso su tre, ad essere a conoscenza delle abitudini dei figli riguardanti fumo e svapo e a tollerare senza problemi soprattutto i secondi.

A rendere dilagante il consumo di svapo tra i giovani è la percezione che non facciano male. Averne una a portata di mano fa tendenza e anche i packaging invogliano all’acquisto con colori e design particolarmente attrattivi per i ragazzi. In più il marketing punta molto sugli aromi: ne esistono migliaia e vanno dalla banana alla cannella, dalla menta alla vaniglia. Ma dietro l’aspetto accattivante e il sapore goloso, pare che gli effetti sulla salute siano gli stessi (o perlomeno paragonabili) a quelli delle sigarette tradizionali, compresa la dipendenza. Il problema che si pone, oltre che di salute, è anche di educazione. Vanno bene le leggi, ma per arginare il problema sarebbero necessari programmi di prevenzione e sensibilizzazione, magari coordinati dalle scuole ma con il coinvolgimento delle famiglie. Dietro l’abitudine a svapare, infatti, spesso si nasconde la voglia di apparire, di sembrare grandi, di imitare gli altri membri del gruppo ed è questa a essere la cosa più pericolosa.

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