02.10.2023
Ma da Palazzo Chigi smentiscono di esserne a conoscenza
Roma, 2 ott. (askanews) – “Salvini auspica che l’eventuale offerta venga formalizzata, per averne chiari i contorni”. Così fonti del Mit commentano una indiscrezione di stampa diffusa dall’agenza Bloomberg secondo la quale la Fininc, fondata da Matterino Dogliani sta lavorando a una potenziale offerta per il controllo di Autostrade per l’Italia, citando persone a conoscenza della situazione. Secondo l’agenzia di stampa il Governo italiano sarebbe a conoscenza dell’operazione e potrebbe sostenerla.
Fonti di Palazzo Chigi, smentiscono comunque di esserne a conoscenza e di sostenere il progetto. “È totalmente destituita di fondamento l’indiscrezione riportata da Bloomberg – affermano – secondo cui il governo italiano sarebbe a conoscenza e intenderebbe sostenere un’offerta per Autostrade per l’Italia da parte della società Fininc”.
Il fondo Blackstone e Cdp che partecipano nell’azionariato di Aspi, oltre alla stessa Fininc, raggiunti da Bloomberg non hanno voluto commentare, mentre Autostrade per l’Italia afferma di non esserne a conoscenza.
Ausotrade per l’Italia è tornata sotto controllo pubblico il 31 maggio del 2021, con il via libera della cessione al consorzio guidato da Cdp, con i fondi Blackstone e Macquarie da parte dell’assemblea di Atlantia. La cessione è avvenuta al prezzo di 9,1 miliardi.
“Se un grande imprenditore italiano – proseguono le fonti del Mit – riesce a mettere insieme i fondi per un piano di investimento fondamentale per l’Italia, come quello di Aspi, dalla Gronda di Genova al Passante di Bologna, dai lavori sulla A1 alla A14 Adriatica fino al nodo di Firenze, è sicuramente di grande interesse. Salvini auspica che l’eventuale offerta venga formalizzata, per averne chiari i contorni”.
Sempre secondo Bloomberg, Dogliani starebbe collaborando con una società di investimenti internazionale per un’offerta amichevole di 8 miliardi di euro, mentre Cdp potrebbe mantenere una quota di minoranza.
Il consorzio guidato da Cdp ha inoltre un blocco interno di lock up di cinque anni sull’investimento.
Sen