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Cronaca

Auto distrutte per la grandine al Nord, problema assicurazioni

29.07.2023

Boom di richieste di riparazione a causa degli eventi meteorologici estremi della scorsa settimana. Le somme dei danni arrivano fino a 10mila euro, ma le tradizionali polizze spesso non aiutano.

Gli eventi meteorologici estremi di queste settimane hanno provocato danni enormi in ogni angolo del Paese. C’è però un aspetto in particolare che sta creando importanti grattacapi, soprattutto in quelle aree del nord Italia che hanno subito piogge torrenziali e grandinate particolarmente violente. In tutta la Lombardia (a partire da Milano), ma anche in Veneto, Friuli-Venezia Giulia ed Emilia-Romagna si contano infatti gli ingenti danni della grandine sulle autovetture. Il problema, però, è che nella maggior parte dei casi essi non sono coperti dalle tradizionali polizze assicurative che in generale i comuni automobilisti stipulano.

Federcarrozzieri ha reso noto che l’entità dei danni registrati in questi giorni partono in generale da 900 euro, ma possono raggiungere anche quota 10 mila per gli interventi più seri. Oltre alle comuni “bolle” da grandine che moltissime automobili hanno subito, non sono rare ammaccature più severe, cristalli in frantumi o addirittura autentici buchi sulla carrozzeria. Il problema è che la copertura assicurativa quasi sempre non copre gli interventi atti a risolvere questo tipo di problemi.

Il motivo è che la tradizionale RC Auto non include indennizzi di alcun genere a fronte di danni provocati da eventi atmosferici come la grandine. Discorso analogo vale per la polizza “Kasko”, che a sua volta presenta diverse casistiche, ma non le garanzie di copertura per danni generati da violente grandinate. A fronte dell’eccezionalità degli eventi in corso si sta quindi cercando di capire in che modo potersi muovere.

Per esempio esistono polizze aggiuntive alla RC Auto, che invece presentano una copertura assicurativa per danni causati da eventi naturali. Essi comprendono tempeste, bufere, alluvioni, inondazioni, trombe d’aria, frane, valanghe, slavine e anche la grandine. C’è però un problema ulteriore. In considerazione del fatto che in Italia gli eventi estremi sono in aumento, infatti, anche queste soluzioni presentano sempre più limitazioni, massimali irrisori e franchigie in costante aumento.

A inquadrare un’ulteriore difficoltà è stato poi Davide Galli, presidente di Federcarrozzieri, intercettato dall’agenzia AGI: «C’è una prassi che danneggia non poco gli automobilisti che hanno subito danni da grandine. I diversi centri non hanno la possibilità di smaltire il lavoro in tempi ragionevoli, trattandosi spesso di provider che smistano il lavoro presso imprese artigiane esterne».

E non è tutto, perché esiste anche il rischio che le riparazioni avvengano non a regola d’arte. Questo l’allarme di Galli: «I prezzi con cui si retribuisce il lavoro non sono remunerativi. Di conseguenza le scelte tecniche di riparazione non sempre sono di qualità. Un lavoro sopraffino può avvenire sia riverniciando totalmente un’auto sia utilizzando solo leve con la tecnica a freddo, a seconda dei singoli casi. Sarebbe però importante operare questa scelta in virtù di ragioni tecniche e non economiche».

 

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