29.04.2024
Marc Marquez completamente ritrovato, ma non per il campione del mondo che lo addomestica a casa propria in un Gran Premio di Spagna rivelatosi sensazionale. Il leader della classifica cade sul viscido tracciato andaluso e vede il suo vantaggio precipitare da 47 a 17 punti.
Serviva un segnale, dopo alcune settimane non da campione del mondo. E a Jerez, nella tana del nemico, Pecco Bagnaia va oltre: quella che regala a se stesso e ai suoi tifosi è, infatti, una domenica da leggenda del motociclismo. Per una vittoria che serviva come l’ossigeno, per i presupposti che la precedevano, ma soprattutto per come è arrivata e per i segnali lanciati ai grandi rivali. A partire da Jorge Martin, sotto pressione e ritiratosi dopo un grave errore mentre si trovava in testa, e da un Marc Marquez completamente ritrovato. E che, probabilmente, contro un altro avversario avrebbe addirittura vinto davanti ai propri connazionali. Purtroppo per lui, però, se l’è dovuta vedere con il campione del mondo.
Da dove si partiva, però, prima di un Gran Premio di Spagna rivelatosi così sensazionale? Si partiva da un sabato che aveva confermato le sensazioni di un momento stregato per Bagnaia, che sul viscido tracciato andaluso era entrato nell’elenco dei piloti ruzzolati per terra e fermi a 0 punti (con lui Bastianini, Viñales e Binder). Nel frattempo Martin si era preso un’altra vittoria, che pareva una prima ipoteca su un titolo mondiale già indirizzato dopo appena quattro appuntamenti iridati di MotoGP. Che la domenica possa essere un giorno diverso, però, si intuisce già dalla partenza. Bagnaia, settimo in griglia, indovina il miglior primo giro della sua vita: già aggressivo sul rettilineo del via, alla prima curva ne infila due all’esterno ritrovandosi secondo. Pochi km dopo riesce a prendersi anche la vetta, passando un determinatissimo Marc Marquez. Ma non è ancora finita, perché le storie più belle da raccontare si dividono come noto in tre atti.
Il secondo atto inizia già al secondo giro, che sembra poter cancellare tutto: sbavatura di Bagnaia, Martin (intanto portatosi alle sue spalle) immediatamente ne approfitta e si porta davanti. Pecco però non è disposto ad arrendersi, e dà vita a un duello al cardiopalma con il suo rivale per eccellenza. I due restano separati da un nonnulla fino al giro 11, quando stavolta è lo spagnolo a pretendere troppo. Così, alla prima staccata, una frenata in ritardo lo fa volare nella ghiaia costringendolo al più amaro dei ritiri: davanti al suo pubblico di casa. Un autentico regalo per Bagnaia, ritrovatosi in pochi secondi da -47 a -17 punti nel confronto in classifica con Martin. Serviva però ancora il terzo atto per consegnare Jerez 2024 alla leggenda. E così al 14° giro ricompare Marc Marquez, secondo dopo il sorpasso su un ottimo Bezzecchi (poi terzo al traguardo). E il catalano, sostenuto da un tifo sugli spalti degno di una finale di calcio, in due giri ricuce il gap e attacca Pecco. Lo passa anche, con una sportellata che ricorda i suoi tempi in Honda, ma la risposta è da fuoriclasse: controsorpasso e, appena due giri dopo, record assoluto della pista. Il dado è tratto: Bagnaia vince e riapre il mondiale, Marquez torna su un podio di MotoGP dopo 558 giorni (Australia 2022). E lo fa con una Ducati, per cui la festa è incontenibile. Anche e soprattutto perché arriva nella tana del nemico.
Credito fotografico: Ducati