18 Ottobre 2024
Milano, 16°

Economia, Mondo, Scienza e tecnologia

Bitcoin, creatore o dei creatori? L’enigma

15.10.2024

Ritratto stilizzato di Satoshi Nakamoto con in mano Bitcoin, in onore del fondatore rivoluzionario e della sua creazione.

L’inventore del Bitcoin sta lasciando dietro di sé una delle più grandi domande irrisolte del nostro tempo. O è un codice troppo elevato per essere opera di una sola mente? Le prime teorie suppongono una profonda comprensione della crittografia, della teoria dei giochi e dell’economia. Le quinte del grande mistero.

L’ultimo indiziato della serie è il programmatore canadese Peter Todd: «Satoshi Nakamoto è lui», sostiene Cullen Hoback in un documentario mandato in onda su Hbo negli USA. Ma al regista che ha svelato i segreti dietro al movimento QAnon, Todd ha già risposto: «Magari…». E alla fine capirete il perché.

Insomma, su chi sia davvero Satoshi Nakamoto resta ancora il mistero: l’inventore del Bitcoin sta asciando dietro di sé una delle più grandi domande irrisolte del nostro tempo, tanto che viene definito il Bansky delle monete digitali. Ci sono state molte ipotesi finora su chi possa nascondersi dietro questo pseudonimo che ha fatto la storia dell’informatica: alcuni, per esempio, credono che non sia una singola persona, ma un gruppo di brillanti informatici e crittografi che hanno collaborato per creare la prima criptovaluta decentralizzata. E, secondo questa teoria, il livello di complessità e precisione del codice del Bitcoin sarebbe troppo elevato per essere opera di una sola mente.

Altri invece sostengono che Satoshi potrebbe essere una figura accademica, magari legata a qualche prestigiosa università o istituto di ricerca, e questo perché le prime teorie economiche e matematiche che stanno alla base del Bitcoin richiedono una profonda comprensione della crittografia, della teoria dei giochi e dell’economia. In pratica il tutto e il contrario di tutto. Alcuni nomi sono stati fatti, come Nick Szabo, un noto esperto di smart contracts e valute digitali, il cui lavoro su “bit gold” ha forti somiglianze con il Bitcoin. Ma anche Szabo ha sempre negato di essere l’uomo più misterioso del web, e dunque si è passati a Hal Finney, uno dei primi sostenitori e sviluppatori della criptovaluta più famosa, morto nel 2014, e che ha ricevuto la prima transazione in Bitcoin direttamente da Nakamoto, avendo scambi frequenti con lui nei primi anni del progetto. Il suo coinvolgimento, od anche quello di un suo collaboratore, è una teoria molto in voga tra i cacciatori di Satoshi. Che tra l’altro, altra credenza della Rete, potrebbe essere un agente governativo, forse della CIA o di un’altra agenzia di intelligence, incaricato di sviluppare una moneta digitale che avrebbe potuto essere utilizzata per monitorare le transazioni globali (altro che libertà). Oppure anche qualcuno della finanza tradizionale, qualcuno stanco del sistema bancario centralizzato e desideroso di creare una moneta che sfuggisse al controllo degli stati e delle istituzioni. Per esempio (dicono) Elon Musk.

Insomma: avete capito che non esiste una verità. E quindi: chi è davvero Satoshi Nakamoto? La risposta è che allo stato attuale potrebbe essere chiunque e chissà se un giorno verrà mai alla luce la sua vera identità. Potrebbe rimanere anche una leggenda, ma in verità in tutta questa storia una certezza c’è: sul suo conto ci sono 1 milione di Bitcoin, il che oggi vuol dire circa 60 miliardi di dollari. Il che, alla fine, ne fa sicuramente un uomo ricco del mondo virtuale. Ma anche un potenziale pericolo per quello reale.

 

Condividi