19 Aprile 2025
/ 17.04.2025

Boom degli immobili in classe A (+88%), ma il 75% è ancora inefficiente

Quasi una famiglia su dieci (8,8%) non riesce a scaldare adeguatamente la propria abitazione a causa di redditi bassi, costi energetici alti e case poco efficienti. In Italia 5,3 milioni di persone in povertà energetica

Riqualificare il patrimonio edilizio italiano in chiave sostenibile e digitale non è più solo una scelta strategica: è anche un’opportunità concreta per l’economia. Il miglioramento dell’efficienza energetica degli edifici, infatti, non solo riduce consumi e inquinamento, ma contribuisce a contrastare la povertà energetica e ad accrescere il valore degli immobili sul mercato.

“Il settore immobiliare sta già facendo passi importanti verso questa trasformazione, investendo in tecnologie intelligenti e soluzioni innovative. Tuttavia, per accelerare il cambiamento servono maggiori investimenti e un’azione coordinata tra istituzioni, imprese e cittadini”, afferma Benedetta Brioschi, partner di Teha Group e responsabile della Community Smart Building, il think tank privato che analizza l’evoluzione del comparto edilizio in chiave smart.

In Europa 41 milioni di persone in povertà energetica

In Italia, oltre due terzi dell’energia consumata dagli edifici (67%) è utilizzata per il riscaldamento, una quota superiore alla media europea (65,1%). Allo stesso tempo, quasi una famiglia su dieci (8,8%) non riesce a scaldare adeguatamente la propria abitazione, a causa di redditi bassi, costi energetici alti e case poco efficienti. La povertà energetica in Europa colpisce oltre 41 milioni di persone, di cui 5,3 milioni solo in Italia.

La situazione del parco immobiliare italiano ne è la dimostrazione: nonostante un miglioramento tra il 2018 e il 2023, con gli edifici in classe A saliti dall’8% al 15%, ben il 75% resta concentrato nelle tre classi energetiche peggiori (E, F, G). Una condizione che non solo incide sul benessere abitativo, ma influisce anche sul valore economico delle abitazioni.

Secondo l’analisi della Community Smart Building di Teha Group, negli ultimi dieci anni il mercato immobiliare ha premiato sempre di più gli edifici ad alta efficienza: le compravendite di immobili ristrutturati in classi energetiche elevate (A e B) sono passate dal 7% del 2014 al 38% del 2023. Per quelli nuovi, nello stesso periodo, si è registrato un incremento dal 49% al 70%. Di pari passo, è cresciuto anche il valore al metro quadro: un edificio ristrutturato vale in media 2.316 euro/m², il 43% in più rispetto a un immobile abitabile (1.615 euro/m²) e l’80% in più rispetto a uno da ristrutturare (1.290 euro/m²).

Come tagliare i consumi energetici del 29%

Questi dati evidenziano come investire in ristrutturazioni ad alta efficienza non sia solo una scelta ecologica, ma anche un’operazione di valore economico. L’efficientamento smart degli edifici – attraverso sistemi digitali di monitoraggio, automazione e controllo intelligente – può ridurre i consumi energetici fino al 29% e quelli idrici fino al 5%, generando un risparmio potenziale per le famiglie italiane tra i 17 e i 19 miliardi di euro l’anno.

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