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Calcio, offerte per diritti tv a 900mln: Serie A divisa, opzione canale

16.10.2023

Iervolino: proposta molto bassa, canale è atto di coraggio

Milano, 16 ott. (askanews) – Club di Serie A divisi sul futuro dei diritti televisivi del massimo campionato italiano. Secondo quanto si apprende, i broadcaster avrebbero rilanciato per un’offerta complessiva che non supera i 900 milioni di euro a stagione per il ciclo 2024-2029, con Dazn e Sky a dividersi i match. Mediaset, fino a oggi in corsa per una partita in chiaro, sarebbe fuori dai giochi. Un totale che non piace a tutti i club, che oggi incassano 927 milioni all’anno.

Tra i delusi dall’apertura delle buste c’è chi tifa per accendere il canale della Lega di Serie A, come ha spiegato il patron della Salernitana, Danilo Iervolino: “La proposta dei broadcaster a mio avviso è molto, molto bassa, non mi soddisfa e ho espresso grandi perplessità. Io spingo per il canale: penso che sia un atto di grande coraggio e di modernità”, ha detto parlando con i giornalisti al termine dell’assemblea.

Con la Salernitana, ha spiegato, ci sono “Fiorentina e Napoli. E’ giusto che ci sia un canale della Lega, gestito da noi in termini commerciali e tecnologici”, ha sottolineato Iervolino.

L’opzione, trapela dall’assemblea, è stata a lungo discussa nel corso della giornata di lavori in via Rosellini. Urbano Cairo, presidente del Torino ed editore di La7, avrebbe spiegato ai rappresentanti delle società le opportunità e i rischi legati al canale autonomo. Una strada che, se intrapresa, potrebbe far ritornare in campo anche i fondi finanziari chiamati a sostenere economicamente la realizzazione del canale.

La decisione dell’assemblea arriverà nel meeting del 23 ottobre, quando scadrà l’offerta di Sky e Dazn. Sarà una settimana di studio. “C’è una strategia di tipo conservativo e c’è anche la possibilità di provare a fare qualcosa di diverso”, ha spiegato Maurizio Stirpe, proprietario del Frosinone. “Niente è deciso: non sono chiari i numeri con cui fare i confronti. C’è la necessità di capire i numeri per stabilire qual è l’opzione migliore per il futuro del calcio: una scelta che riguarda anche le strategie che le società devono seguire nei prossimi anni. Giusto – ha aggiunto – prendersi una settimana di tempo”.

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