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Cronaca

Cambiare residenza, pratica per confondere il fisco

08.08.2023

La pratica delle residenze fittizie in Comuni montani e centri turistici non è mai cessata. Molti cittadini vi fanno ricorso per evitare di pagare le tasse che sarebbero dovute per la seconda casa.

Ora le amministrazioni locali sono sul piede di guerra, intenzionate a combattere un fenomeno che aggira le regole fiscali e sottrae ricorse ai Comuni.

«Le residenze fittizie per non pagare imposte, come l’Imu sulla seconda casa in località turistiche montane e marine, sono un grave danno per tutti, per il sistema montagna e per il sistema Italia –  denuncia Marco Bussone, Presidente nazionale Uncem, Unione Nazionale Comuni Comunità Enti Montani – Risiedo dove non vivo, e così pago meno. Marito in città, moglie o figlio residenti in montagna. Una pratica diffusa e dannosa. Sono un danno di milioni di euro per i Comuni, che stanno rafforzando, intensificando i controlli. È un gettito altissimo che andrebbe nelle casse comunali e che invece sfugge per mistificazioni e truffe sulla reale residenza. Nella delega fiscale si dovevano trovare soluzioni contro questa pratica – aggiunge Bussone – il Governo e il Parlamento mettano ora regole più dure per evitare che le residenze fittizie danneggino fisco ed Enti locali». Il capitolo delle residenze fittizie è aperto da tempo.

Due anni fa, nel luglio 2021, ne sono state scoperte 160 in Val di Susa dalla Guardia di Finanza di Torino. Dichiaravano di avere residenza nelle località montane di Bardonecchia, Oulx, Sauze d’Oulx, Cesana Torinese, Sauze di Cesana, Sestriere, Claviere e Pragelato. Nei fatti, i cittadini che si avevano messo censo amministrativo abitavano con la propria famiglia e lavoravano in altri comuni di Piemonte, Lombardia e Liguria. Un accorgimento per evitare di pagare lImu sulla seconda casa. In questi casi, le indagini vengono condotte dai reparti investigativi delle Fiamme Gialle attraverso ripetuti sopralluoghi presso le abitazioni ove risulta la residenza formalmente dichiarata. Inoltre, si esaminano i consumi riconducibili alle utenze intestate ai singoli contribuenti. Una volta accertato che si tratta di una residenza di comodo, scatta il provvedimento per omesso versamento dellIMU. Si stima che casi del genere siano distribuiti su tutto il territorio nazionale e i danni erariali a carico dei Comuni possano ammontare a milioni di euro. E a farne le spese sono le amministrazioni locali, che si ritrovano con meno tributi versati nelle proprie casse, e i cittadini veri residenti, che pagano regolarmente le tasse e abitandovi necessitano dei servizi essenziali.

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