La tenerezza è tutta in quel loro sguardo che di anno in anno si fa sempre più fragile. E poi arrivano gli acciacchi: si sente e si vede meno, ogni passo si fa più faticoso per i dolori articolari. Gli animali, da anziani, entrano in una fase tutta nuova della loro vita. Cambia il rapporto con i loro proprietari, cambia il modo di accudirli. Tutti noi sentiamo più incombente quell’addio a cui nessuno vuole pensare e che ci fa commuovere solo all’idea. Per esperienza diretta, sappiamo però che fino a 10, 15 anni fa incrociare per strada un cane anziano non era frequentissimo. Idem per i gatti.
Oggi le cose sono cambiate. E questa è la bella notizia. Sono cambiate perché quella nuova fase della vita a cui facevamo riferimento poco fa è diventata un tempo a cui ci si prepara con una alimentazione corretta e controlli sanitari costanti per tutta la vita del pet.
La vita si allunga
Il risultato di tutto questo è che i nostri animali vivono sempre di più e come si diceva prima, questa è la bella notizia. Inevitabilmente il bisogno e il desiderio di mantenerli in salute s’incrocia con l’economia. In questi anni, i servizi e i trattamenti ideati e proposti si sono diversificati: basti pensare che con grande facilità oggi si trovano fisioterapisti e osteopati che operano a domicilio (prezzo medio 70 euro a seduta).
Di fatto, la pet economy cambia volto. Aumentano alcuni servizi, scende il fatturato di altre voci. È interessante capire quali perché – come spesso accade quando si analizzano i consumi – il quadro d’insieme racconta come evolve la società. Un esempio? Facile farlo grazie all’analisi firmata da Unioncamere e InfoCamere sui dati del Registro delle Imprese delle Camere di commercio che conta quasi 27.000 aziende in tutta Italia.
Secondo il report, scende di un 10% secco l’offerta di cuccioli, segno evidente che si adotta nei rifugi e nei canili più che in passato. Fino a qualche anno fa, poi, era facile imbattersi in negozi d’animali con vetrine piene di cuccioli di cani e gatto: li guardavi giocare tra i ritagli di giornale che servivano ad assorbire la pipì o sonnecchiare in un angolo di quelle brutte gabbie e ti chiedevi sempre cosa accadeva agli “invenduti”. Questa stessa scena oggi ci farebbe storcere il naso e borbottare mentre si va via velocemente.
Prodotti su misura
Insomma, le cose sono nettamente cambiate. Come è cambiato il modo di sfamare i nostri animali. Solo chi ha dovuto chiedere ad un amico il favore di comprare il cibo per Fido sa quanto è difficile spiegare il prodotto esatto: variano per età, taglia, metabolismo o patologia. Il rischio che l’amico suoni il campanello di casa con la confezione sbagliata è altissimo: l’unico modo per venirne a capo è affidare la consegna arricchendo la richiesta con foto dell’agognato pacco.
E infatti, sempre secondo il report targato Unioncamere e Infocamere, il commercio all’ingrosso di mangimi cala di quasi il 35% mentre sale – è il settore produttivo in maggiore crescita – quello degli alimenti per animali domestici (+28% dal 2019), sempre più specifici e di alta e altissima qualità: come dire, no ad “un tanto al chilo”, benvenuto prodotto sofisticato e mirato (proposto da mille brand diversi con investimenti pubblicitari importanti).
Cambia la spesa
Guardando al decennio 2014-2024, il settore nel suo complesso, spiega ancora il report, è rimasto sostanzialmente stabile (+0,05% la variazione delle imprese): la vera rivoluzione si è concretizzata nella redistribuzione delle attività. In dieci anni le imprese dei servizi di cura sono quasi raddoppiate (+90,1%). Negli ultimi cinque anni anche le prestazioni veterinarie registrano un forte aumento (+39,4%), segno che gli italiani considerano sempre più gli animali membri della famiglia a tutti gli effetti.
A livello complessivo, la Lombardia guida la classifica dei pet-consumi seguita da Campania e Lazio (singolare perché al contempo sono entrambe regioni in cui c’è ancora randagismo). Facciamo bene a coccolare i nostri animali? Sembrerebbe proprio di sì. Almeno a giudicare dallo studio condotto da un team della London school of economics e della Kent University. Cosa dice? La compagnia di un cane o un gatto, aumenta il senso di benessere e piacevolezza della vita quanto avere un marito o una moglie, un circolo di amici e relazioni intime e sicure.