31 Maggio 2025
/ 29.05.2025

Cannabis light: il governo Meloni mette 3 mila aziende fuori legge

Cresce la mobilitazione del settore agricolo e di quello industriale: ci sono più di 20 mila posti di lavoro in ballo: dalla bioedilizia alla cosmesi, dall’alimentazione al tessile

Con il sì al nuovo Decreto Sicurezza, il governo Meloni ha inferto un colpo mortale al settore della canapa industriale, equiparando le infiorescenze di cannabis light a sostanze stupefacenti. Una decisione che ha scatenato proteste da parte di associazioni di categoria, imprenditori e lavoratori, preoccupati per le conseguenze economiche e sociali di questa scelta.

Un settore in crescita

Negli ultimi anni, la canapa industriale ha conosciuto un notevole sviluppo in Italia, con oltre 3.000 aziende coinvolte e circa 22.000 posti di lavoro creati (secondo uno studio commissionato da Canapa Sativa Italia e realizzato da MPg Consulting. Il comparto, che spazia dalla bioedilizia alla cosmesi, dall’alimentare al tessile, rappresenta un’eccellenza in termini di sostenibilità e innovazione. Secondo la Confederazione Italiana Agricoltori (CIA), il settore ha un potenziale di crescita significativo, con proiezioni che indicano un possibile fatturato di 10 miliardi di euro entro il 2030.

Le nuove restrizioni

L’articolo 18 del Decreto Sicurezza vieta la coltivazione, trasformazione e commercializzazione delle infiorescenze di canapa e dei suoi derivati, mettendo a rischio l’intera filiera. La norma equipara la cannabis light a una droga, punendo le condotte collegate alla lavorazione e commercializzazione delle infiorescenze con le pene previste dal Testo unico sugli stupefacenti.

Le associazioni di categoria, tra cui Confeuro, Confagricoltura, Coldiretti e Federcanapa, hanno espresso forte preoccupazione per le conseguenze del Decreto Sicurezza. In particolare, Confagricoltura ha richiesto il ritiro dell’emendamento che rende illegali le infiorescenze della canapa industriale, sottolineando il rischio per gli investimenti già effettuati dalle imprese agricole italiane.

Mobilitazione nazionale

In risposta a questa minaccia, la Rete No Ddl Sicurezza e la Million Marijuana March hanno organizzato una manifestazione nazionale il 31 maggio 2025 a Roma, in Piazza Vittorio, a partire dalle ore 14. L’evento mira a sensibilizzare l’opinione pubblica e a fare pressione sul governo affinché ritiri le disposizioni che penalizzano ingiustamente il settore della canapa .

Le disposizioni del Decreto Sicurezza sono state oggetto di una denuncia al Parlamento Europeo da parte di diverse associazioni italiane. Secondo queste organizzazioni, il divieto imposto viola il principio della libera circolazione dei beni all’interno dell’Unione Europea, come stabilito da una recente sentenza della Corte di Giustizia Europea.

La canapa industriale rappresenta una risorsa preziosa per l’economia italiana, con potenzialità significative in termini di occupazione, sostenibilità ambientale e innovazione. Il Decreto Sicurezza, nella sua forma attuale, rischia di compromettere irreparabilmente questo settore. La manifestazione del 31 maggio a Roma sarà un momento cruciale per difendere il diritto a un’economia sostenibile e per chiedere al governo un confronto costruttivo con gli operatori del settore. Il decreto è stato approvato dal governo e pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 12 aprile 2025. Ma necessita della conversione in legge da parte del Parlamento entro 60 giorni dalla pubblicazione.

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