15 Maggio 2024
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Società

Caro estate, ma restare in città con i bimbi è ancora più caro

Prezzi altissimi, ma costa di più restare in città a lavorare che andare in vacanza. Strutture pubbliche insufficienti, spuntano i centri estivi improvvisati per le famiglie che lavorano: 2200 euro per chi ha due bimbi.

Che belle le vacanze, finisce la routine della scuola e ci si gode il relax… più o meno! Perché molti ragazzi non sanno dove passare il periodo che va dalla fine dell’anno scolastico al classico spostamento con la famiglia. La maggioranza degli italiani non possono permettersi villeggiature di 2/3 mesi, complici genitori entrambi lavoratori e assenza di nonni disponibili e così hanno bisogno di iscriversi ai centri estivi. Che problema c’è? Direte voi… nessuno! Solo che le strutture pubbliche sono insufficienti e i costi sono proibitivi. In pratica, converrebbe partire, ma non si hanno abbastanza ferie.

Risultato? Si paga per restare in città a lavorare. Una barzelletta che però non fa ridere, considerando che in Italia le scuole si fermano per circa 12 settimane consecutive, (contro le 6-8 di Germania, Francia e Regno Unito).

L’indagine di Adoc ed Eures ha calcolato i costi, sperando che due settimane di ferie in molti riescano ad ottenerle; a quel punto una famiglia tipo spenderebbe circa 1.124 euro, che salgono a 2.200 nel caso in cui i bambini siano due. Milano è la città più cara; Bari la più complicata, infatti è impossibile trovare un tempo pieno. In Liguria mancano gli educatori per i campi estivi… sono proprio restati con il cerino in mano in Veneto dove i campus sono tutti full.

L’estate 2023 si conferma un’estate folle anche sul fronte del caro prezzi, considerando che un gelato artigianale è aumentato quasi del 22% e una bibita del 20,7%. La frutta sulle bancarelle dei mercati sembra oro.
A questo punto ci domandiamo, ma la vacanza non era importante, un diritto? Godersi una passeggiata, seppur in città, con un buon gelato fa girare (anche nel piccolo) l’economia. Ma come si fa se il pubblico non offre possibilità? Ecco che ci pensano subito gli improvvisati che mettono in piedi costosi campus con personale da villaggio turistico solo per fare business. Scattano già le prime denunce a Roma, ma si teme poca sicurezza per i bambini stessi oltre che a truffe per denaro. Affideremmo mai in nostri bimbi ad una scuola “improvvisata” durante l’anno? No, dovremmo dare più attenzione durante l’estate, anche se dobbiamo lavorare e non sappiamo come poterlo fare.

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