24.10.2024
La classe energetica è determinante per il clima. Solo in Italia il 12,5% delle emissioni deriva da condizionatori e riscaldamento. Il prezzo di un appartamento che rientri nelle quattro classi energetiche più efficienti è maggiorato del 25%. Occorre promuovere le scelte consapevoli nelle attuali dinamiche di mercato.
C’è sempre più attenzione all’efficienza delle nostre case, in una società ormai consapevole dell’importanza di aiutare l’ambiente e risparmiare i consumi in ogni aspetto della propria vita. In parallelo corrono però anche le dinamiche del mercato, incluso quello immobiliare. Che quindi si sta muovendo di conseguenza, anche in relazione alla classe energetica degli appartamenti.
Il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica ha recentemente prodotto la sua Relazione Annuale sulla Situazione energetica nazionale 2024, occupandosi tra gli altri aspetti anche dell’impatto della classe energetica sui prezzi delle case. Innanzitutto, è giusto sottolineare che in Italia il mercato è ancora sproporzionato: lo ricorda ENEA, secondo i cui dati nel 2022 solo il 12% delle abitazioni rientrava nelle classi ad alta efficienza (da A1 a A4) e al contrario il 53% occupava le due peggiori (F e G). Sono però le prime ad essere sempre più ambite nelle trattative di compravendita.
Lo conferma anche Banca d’Italia, che in un recente studio ha verificato che il prezzo di una casa che rientri nelle quattro classi energetiche più efficienti può superare anche del 25% un appartamento delle stesse dimensioni e che sia equivalente al primo anche riguardo ad altre caratteristiche. Questo dato, comunque molto importante, può però cambiare a seconda delle zone d’Italia in base alla ricchezza media, al costo della vita e anche alle condizioni climatiche del luogo. Il freddo, in particolare, è un parametro che fa lievitare i prezzi delle case. Soprattutto quelle non già costruite con un’alta efficienza, ma che richiedono interventi per aumentare la classe energetica. I quali, in queste zone del Paese, spesso si rivelano più complessi e costosi nonostante diano vita a risparmi energetici maggiori. Resta il fatto che il sovrapprezzo per la classe A spazia in tutta Italia in un intervallo compreso tra il 7 e il 45%. E questo ha, ovviamente, un peso altrettanto rimarchevole sul valore dell’immobile in questione.
Per completare il discorso è fondamentale riportare anche i numeri di ISPRA (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale), secondo cui in Italia il 12,5% delle emissioni complessive di gas serra del 2021 sono stati provocati proprio dal riscaldamento e il raffreddamento degli edifici residenziali. Troppo, tenuto conto del fatto che l’Unione europea ha posto l’obiettivo agli Stati membri di ridurre entro il 2035 le emissioni delle abitazioni di un quinto rispetto a quelle rilevate nel 2020. E che questo dovrebbe avvenire soprattutto tramite le ristrutturazioni di immobili la cui attuale efficienza energetica è troppo bassa.
Tutti motivi per cui è sempre più importante abitare in una casa classificata in una classe energetica alta. Anche se, in questo momento, acquistarla potrebbe rappresentare un maggiore sacrificio. Che, però, in prospettiva si tramuterà in un beneficio di portata ancora superiore.