Secondo i dati diffusi dall’associazione dei costruttori europei (Acea), a gennaio le immatricolazioni della casa americana sono state solo 9.945, poco più della metà delle 18.161 registrate un anno fa, pari a un calo del 45%.
Emblematico il caso Germania. Dopo l’endorsement di Elon Musk all’estrema destra di Alternative fur Deutschland, le vendite sono crollate a gennaio facendo registrare l’immatricolazione di soli 1.277 veicoli, il numero mensile più basso da luglio 2021. Per la prima volta, nel Regno Unito, la casa automobilistica del braccio destro di Trump ha immatricolato meno auto della rivale cinese Byd. A Wall Street il titolo ha perso più del 7% facendo scivolare la capitalizzazione di mercato del costruttore sotto i 1.000 miliardi di dollari.
Il dato negativo registrato dalla casa di Musk è ancora più rilevante se si considera che le vendite complessive di auto elettriche in Europa sono in aumento del 34% rispetto a gennaio 2024 con una quota del 15% del mercato. Balzo in avanti delle auto ibride che tornano a essere la prima scelta degli europei: le immatricolazioni di auto con motori misti sono aumentate del 18,4% sull’anno, e ora rappresentano il 34,9% del mercato complessivo.
Le ibride sono in aumento soprattutto in Francia (+52,2%), Spagna (+23,5%), Germania (+13,7%) e Italia (+10,6%). In particolare, l’Italia ha registrato sull’anno una crescita del 126% nelle vendite di modelli elettrici, passando dal 2,1% al 5% delle immatricolazioni. Al contrario, le auto a benzina hanno subito un forte calo (-18,9%), scendendo al 29,4% del mercato, mentre il diesel, un tempo dominante, è crollato al 10% con una riduzione del 27% su base annua.
L’attesa è ora per il Piano d’azione che dovrebbe essere presentato dalla Commissione Europea il 5 marzo, come risultato del ‘Dialogo strategico sul futuro dell’industria automotive europea’, avviato lo scorso 30 gennaio. Questo piano – osserva l’Unrae (Unione nazionale rappresentanti autoveicoli elettrici) – dovrà fornire misure concrete per rendere il settore maggiormente competitivo e affrontare con efficacia la transizione verso la decarbonizzazione, coinvolgendo tutti gli stakeholder dell’ecosistema. E’ possibile che l’Europa valuti la possibilità di consentire anche dopo il 2035 la costruzione di auto non totalmente elettriche, ma con emissioni più contenute di quelle delle vetture tradizionali, come le ibride plug-in e le ibride range extender.