16.07.2024
Il 15% delle ragazze e il 10% dei ragazzi ha postato almeno una volta sui profili social foto o video sessualmente provocanti. Il 3,6% degli adolescenti non si identifica né con il genere maschile né con quello femminile. Insonnia, tristezza e poca fiducia nella società. Cosa sappiamo dell’identità sessuale dei nostri adolescenti?
La condivisione di contenuti intimi tra adolescenti sta diventando pratica sempre più comune, con una significativa percentuale di giovani che ne prendono parte. Secondo l’ultima indagine nazionale sugli stili di vita degli adolescenti in Italia, realizzata dal “Laboratorio Adolescenza” e dall’Istituto di ricerca Iard, il 55% delle ragazze e il 52% dei ragazzi di età compresa tra i 13 e i 19 anni hanno condiviso contenuti intimi con i propri partner. Questo comportamento è particolarmente diffuso tra gli adolescenti più grandi, raggiungendo picchi del 75%.
Ma come si è trasformata la sessualità tra gli adolescenti con l’avvento delle nuove tecnologie? In questi casi si parla di “cybersesso”, ovvero una situazione in cui due persone si mandano comunicazioni esplicite attraverso piattaforme di messaggistica, videochat e simili. Se una volta il termine cybersesso era principalmente associato al sesso online tra sconosciuti, al giorno d’oggi le cose sono cambiate: il cybersesso è più comune tra persone che sono partner nella vita reale. Internet è però un luogo molto particolare, e una pratica del genere potrebbe portare con sé trappole e rischi e quindi fenomeni pericolosi come il revenge porn (condivisione di materiale pornografico) e la sextortion (immagini erotiche usate poi come strumento di ricatto). Il sexting (invio di testi o immagini sessualmente esplicite tramite web o telefono cellulare) è uno dei fenomeni emergenti più rilevanti nel rapporto tra rete e sessualità giovanile. La ricerca, che ha visto la partecipazione di 3.427 studenti, rivela che il 15% delle ragazze e il 10% dei ragazzi ha postato almeno una volta sui profili social foto o video sessualmente provocanti. Inoltre, piattaforme come OnlyFans stanno diventando sempre più popolari tra i giovani, con il 10% delle ragazze e il 20% dei ragazzi che ne fanno uso per condividere o visualizzare contenuti espliciti. L’indagine non ha però riguardato solo il tema della sessualità tra i giovani, ma altri argomenti, come l’identità di genere e le paure che li stanno accompagnando in questo momento storico. I risultati hanno evidenziato che il 3,6% degli adolescenti non si identifica né con il genere maschile né con quello femminile. Il timore della guerra è la maggiore delle preoccupazioni: il 63% dei partecipanti all’indagine considera questo pensiero un incubo ricorrente, a significare il timore di un conflitto che possa coinvolgere direttamente il nostro Paese.
Queste paure generano necessariamente delle conseguenze che vanno a ledere la salute mentale degli adolescenti, portando a vivere stati di ansia. Emerge, infatti, che il 68,7% dei giovani, spesso od occasionalmente, si sente triste e il 39% dei ragazzi ha osservato un aumento di questi episodi di tristezza negli ultimi tempi a cui sono legati i disturbi del sonno: il 60% delle ragazze e il 45% dei ragazzi riferiscono difficoltà ad addormentarsi. Quanto al rapporto tra adolescenti e società, la fiducia nelle forze dell’ordine si attesta poco sopra il 50%, negli insegnanti al 48%, nei giornalisti al 25%, negli influencer al 10% e nei politici solo al 2,9%.
Di buono emerge la fiducia nei confronti dei genitori (90%) e degli amici (86%). L’analisi offre uno spaccato complesso dei comportamenti e delle paure degli adolescenti italiani, evidenziando l’importanza di un dialogo aperto e consapevole con le nuove generazioni.