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Cronaca, Economia

Confrontiamoci sul caro bollette

06.06.2024

Abbiamo davvero le bollette più care d’Europa? Gli abitanti della Germania pagano in media il 20% in più rispetto a quello che spendiamo lungo lo Stivale. Il paragone a confronto sulle tariffe con gli altri Stati membri mostra in quale fascia sta realmente l’Italia.

Un luogo comune duro a morire sostiene da tempo che l’Italia paghi nei confronti degli altri Stati membri dell’Unione Europea un gap non indifferente per quanto riguarda le bollette. La vulgata comune è infatti fermamente convinta che le nostre tariffe siano più alte rispetto a quelle di chiunque altro, a causa di diversi fattori che hanno il filo conduttore di riguardare in qualche modo il fisco. Ma è proprio così?

Per rispondere, proviamo ad analizzare i numeri. Da cui si evince che nella leggenda metropolitana si nasconde certamente una buona fetta di verità. Le voci, però, ingigantiscono un problema che comunque esiste. Analizzando in particolare le bollette della corrente elettrica, e prendendo in esame quelle erogate tra il mese di giugno e quello di dicembre del 2023, si scopre che l’Italia è sesta su 27 nella particolare classifica dei Paesi Ue in cui le tariffe sono più onerose. Si parla di circa 0,3347 euro per ogni kWh, cifra peraltro in calo del 12% se confrontata con il primo semestre dello stesso anno (infatti sull’intero 2023 siamo quinti nell’Unione).
Prendendo in considerazione lo stesso calcolo (quello della spesa per ogni kWh) emerge che diversi Paesi se la passano peggio dell’Italia. In fondo alla classifica c’è la Germania, i cui abitanti pagano in media il 20% in più rispetto a quelli sparsi lungo lo Stivale. Male rispetto a noi anche Belgio (+13%), Irlanda (+13%) e Danimarca (+6%), mentre il peso della bolletta è inferiore rispetto al nostro in Francia (-29%), Spagna (-43%) o Svezia (-53%). Il costo dell’energia più basso dell’intera Ue si ha in Ungheria, dove le tariffe precipitano addirittura del 196% rispetto alle nostre.
Detto, dunque, che le nostre bollette non sono le più onerose d’Europa (per quanto siano nettamente sopra la media), cerchiamo di capire che cosa le rende comunque alte. Lo si può capire anche solo visitando il sito del ministero dell’Economia e delle finanze, dove si ricorda che le tariffe dell’energia elettrica includono nel nostro Paese l’Iva al 10% e le famose accise, che incidono per 9,30 euro ogni 1000 kWh. In più esistono i cosiddetti “oneri di sistema”, su cui è invece l’Autorità di regolazione per energia reti e ambiente (ARERA) a fare chiarezza.
Questi ultimi sono stabiliti per legge, e consistono nei costi delle attività inerenti al sistema elettrico che rappresentano un “interesse generale”. Se infatti lo Stato decide di investire, per esempio, nella ricerca in campo energetico, sulle fonti rinnovabili, sulla messa in sicurezza del nucleare, o più banalmente deve trovare copertura per incentivi di varia natura (come il Bonus elettrico o agevolazioni nel settore ferroviario), parte dei fondi è coperta dai cittadini tramite le bollette.
ARERA passa sul proprio sito tutti queste cifre al setaccio, permettendo ai cittadini di capire che cosa stiano esattamente pagando nel momento in cui versano al proprio fornitore energetico la cifra indicata sulla bolletta. Che però, come abbiamo visto, è decisamente salata anche per altri europei che ci circondano in diversi Paesi dell’Unione.

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