Nel 2024 la crisi climatica e quella ambientale hanno dominato la narrazione green dei media italiani, totalizzando oltre un milione di citazioni tra articoli online, servizi televisivi, radiofonici e sulla carta stampata. A seguire troviamo l’“economia circolare” (881 mila menzioni), la “biodiversità” (667 mila), le “risorse” naturali – come acqua, agricoltura e parchi – con 639 mila apparizioni e il tema “energia”, che supera di poco quota 630 mila.
Meno spazio hanno trovato le questioni legate a “istituzioni e società” (357 mila citazioni), come le attività del ministero dell’Ambiente e delle associazioni ambientaliste, e, ancora una volta in fondo alla classifica, il capitolo “trasporti” – inclusi quelli pubblici – con appena 187 mila citazioni.
Web protagonista dell’informazione ambientale
Quasi sette notizie su dieci sono comparse sul web (68%, pari a oltre 810 mila contenuti). Seguono i giornali cartacei con il 19% delle pubblicazioni, le televisioni con il 10% e le radio con il 3%. Sommando tutti i canali, il totale delle citazioni ambientali sfiora i cinque milioni.
Sono alcuni dei dati contenuti nel Rapporto Eco Media 2024, giunto alla sua undicesima edizione. Il documento, promosso da Pentapolis Institute ETS in collaborazione con Eco in Città e Volocom, (Ultima Bozza è media partner) è stato presentato a Roma nella sede del Parlamento Europeo intitolata a David Sassoli, durante gli Stati Generali dell’Informazione Ambientale. L’evento ha visto la partecipazione di circa 40 relatori, tra cui figure di primo piano della politica, della stampa, dell’università e del mondo associativo.
Economia ambientale più visibile online, energia spinge su stampa e TV
Nell’arco temporale analizzato (primo gennaio – 31 dicembre 2024), il tema delle crisi ambientali è risultato dominante su quasi tutti i palinsesti, ad eccezione della radio, dove è la biodiversità a primeggiare. Sul web si è registrata una maggiore attenzione per gli aspetti economici legati all’ambiente, mentre la voce “energia” ha trovato più spazio su giornali, TV e radio.
Un altro dato interessante: sono soprattutto le testate locali a trainare la copertura ambientale sulla carta stampata e in TV. Nella radiofonia, invece, prevalgono le emittenti nazionali.
Tra le fonti più attive si segnalano, per l’online, portali come ilrestodelcarlino.it, agenparl.it e adessonews.it. Per i quotidiani cartacei, spiccano Il Resto del Carlino, L’Adige e La Gazzetta del Mezzogiorno. In ambito televisivo, i principali attori sono stati TGcom24, RTTR e Telelombardia. Per la radio, Radio 24 e Radio City.
COP29 e social media: poco spazio, ma alto coinvolgimento
Sui social, l’interesse per la COP29 (la Conferenza delle Parti sul clima) è stato più contenuto in termini di quantità: meno di 2 mila contenuti su X, TikTok, Facebook e Instagram. Tuttavia, il coinvolgimento degli utenti è stato elevato, con circa 960 mila interazioni totali. La maggior parte delle citazioni (71%) si è concentrata sulla piattaforma X (ex Twitter).
“Nel 2024 abbiamo osservato un’attenzione crescente dei media mainstream per l’ambiente e la sostenibilità, ancorchè non sufficiente”, commenta Massimiliano Pontillo, presidente Pentapolis Institute. “Registriamo un maggiore interesse soprattutto nei confronti di temi come l’economia circolare e l’energia rinnovabile che possono senz’altro aiutare la transizione ecologica. La stampa ha un ruolo fondamentale nel centrare gli obiettivi dettati dal Green Deal e dall’Agenda 2030. Sono certamente necessarie strategie condivise, un approccio sistemico, politiche integrate e azioni concrete e misurabili, ma anche un’informazione all’altezza del compito”.
“Fa più rumore un albero che cade che una foresta che cresce, l’attenzione tende a concentrarsi sui problemi”, ha osservato l’assessora all’Agricoltura, all’Ambiente e al Ciclo dei rifiuti di Roma Sabrina Alfonsi. “Ma serve dare spazio anche ai messaggi positivi. A Roma abbiamo rafforzato e riqualificato in modo importante lo spazio verde in tante zone della città, ma forse l’operazione più importante è stata la scelta di riqualificare e rivitalizzare attraverso questi interventi alcune aree in sofferenza ridando speranza a chi le abita”.
“Il dato quantitativo sulle citazioni di temi ambientali non dice tutto”, ha aggiunto Ermete Realacci, presidente della Fondazione Symbola. “In questo campo c’è un rumore di fondo particolarmente alto. Eppure basterebbe poco per lanciare messaggi chiari e incontrovertibili. L’ampio articolo firmato da Milana Gabbanelli sul Corriere della sera sull’auto elettrica ne è un esempio. Ha messo assieme i dati, semplici, incontrovertibili, e ha dimostrato con i numeri che le auto elettriche inquinano meno delle altre. L’auto elettrica non è esente da problemi, non è una soluzione unica, ma inquina meno. Punto. Di fronte a tante chiacchiere senza senso e a posizioni politiche basate sulla mancanza di dati scientifici, abbiamo bisogno di questo tipo di informazione”.
“L’informazione sui temi ambientali e climatici, soprattutto sui social media, purtroppo è fortemente influenzata dalle fake news e dalla disinformazione: le tecniche negazioniste sperimentate nella stagione no vax vengono ora applicate in modo sistematico alla crisi climatica. Per questo è fondamentale che la stampa indipendente fornisca informazioni basate sulla scienza”, concorda Enrico Giovannini, direttore scientifico di Asvis.
Premi ai giornalisti più attenti alla sostenibilità
Nel corso dell’evento è stato consegnato l’XI Premio Pentapolis “Giornalisti per la Sostenibilità”, destinato ai professionisti che si sono distinti nella divulgazione ambientale. Tra i vincitori:
- Web: Tommaso Perrone (LifeGate) premiato assoluto, con una menzione per Agnese Cecchini (Canale Energia);
- TV: Massimiliano Ossini (RAI 1) premiato, menzione per Maria Luisa Cocozza (Canale 5);
- Carta stampata: premio a Stefano Arduini (Vita), menzione per Chiara Bussi (Il Sole 24 Ore);
- Radio: premiata Chiara Albicocco (Radio 24), menzione per Gabriele Bertacchini (Radio Pianeta 3).
- Agenzia stampa: premiato Roberto Antonini (Agenzia Dire), menzione per Gianni Todini (Askanesw).