22.01.2025
Un personaggio a tutto tondo, ma noi continuiamo a chiamarlo così. La storia di Carlo Pedersoli è tutta da scoprire. La sua fisicità gli aveva regalato successi in altri campi, oltre al cinema, dove ha portato in alto il nome dell’Italia. Sua la frase che dice “Di chimici ce ne sono molti, ma di olimpionici pochi”.
Poco più di 50 dopo ecco riapparire – e bene ha fatto la produzione – Piedone lo sbirro. Era il 1973 quando Bud Spencer, ovvero Carlo Pedersoli (31 ottobre 1929 – 27 giugno 2016), napoletano, sotto la regia di Steno, inaugurava la tetralogia dell’ispettore Rizzo, detto Piedone. Salvatore Esposito, deus ex machina della serie pluripremiata “Gomorra”, è il nuovo Piedone, commissario a Napoli.
Cambiano i tempi, non la malavita, non quell’indagare borderline, ovvero la caratteristica singolare del primo Piedone. Ma l’evocazione dell’uomo, attore, Carlo Pedersoli, è la vera emozione di questa eco di memoria. Una storia che è una e mille avventure a cominciare dall’infanzia napoletana, «a 8 anni ho vinto la mia prima gara di nuoto; allora le gare si facevano in mare», poi dal trasferimento e vissuto in Sudamerica, in Brasile, due anni e in Argentina 1 anno. Poi il ritorno in Italia.
Lì Carlo Pedersoli, non ancora Bud Spencer, si mette in luce come campione di Nuoto (nella foto è a Torino ai Campionati Italiani; è il primo nuotatore a scendere sotto il minuto nei 100 metri stile libero. Partecipa a due Olimpiadi, Helsinki, nel 1952 e Montreal 1956. Si iscrive all’Università di Roma, Facoltà di Chimica, ma diceva: «Di chimici ce ne sono molti, ma di olimpionici pochi». E meno ancora ce n’erano negli anni ’50 e ‘60 con la sua fisicità, “cresciuta” negli anni (Salvatore Esposito ben gli somiglia). Smette con lo sport dopo aver vinto i Campionati Italiani a Terni nel 1957. Da qui comincia la sua avventura e vita; si traferisce a Caracas e per due anni dirige i lavori e 100 camion e 25 caterpillar per la costruzione della Panamericana, in Amazzonia. Gli indios lo chiamano “dottor Tarzana”. Nel 1960, tornato in Italia, sposa la figlia di Peppino Amato, sì quello de La Dolce vita di Fellini. Grazie a Giuseppe Colizzi, regista e scrittore per la Mondadori esordisce con Dio perdona … io no. Il cachet proposto era di un milione; Pedersoli ne chiede 4 e li otterrà … senza tirare pugni. Agli inizi degli anni Sessanta era in uso cambiare i nomi e cognomi italiani con quelli anglo americani. “Raccontava Pedersoli: “Io scelsi il nome Bud Spencer perché amavo la birra Budweiser e Spencer Tracy. Mario (Girotti) scelse il cognome Hill, nome Terence, perché era quello della sua fidanzata poi diventata moglie.” Con la saga di Piedone, girata non solo a Napoli, ma anche in Egitto, Africa e Asia meridionale, la Titanus e il suo produttore Goffredo Lombardo, si rimisero in sella (economicamente).
Carlo-Bud ha preso sempre il cinema come un lavoro bellissimo, ma non ha cambiato le sue abitudini di vita: «Non ho vissuto l’ambiente del cinema perché è pieno di compromessi», raccontava. Bud Spencer ha goduto di una popolarità internazionale inimmaginabile. Un episodio su tutti: nel 1975 mentre si girava Piedone ad Hong Kong, era l’epoca della guerra in Vietnam, sbarcò la portaerei Eisenhower. A bordo proiettavano “Trinità”. I marinai lo riconobbero e lo invitarono con gran festa a bordo e l’ammirazione dell’Ammiraglio. Quaranta due film dal 1967 al 2001. Vogliamo ricordarlo non solo con l’amico Terence Hill, ma con due suoi compagni ai Campionati Italiani di nuoto … 70 anni fa, spensierati e con un futuro davanti.