20.02.2025
Monitorare ciò che accade nel mondo per essere sempre pronti
Roma, 20 feb. (askanews) – “Il 20 febbraio viene diagnosticato il primo caso di Covid-19 in Italia. Da quel giorno abbiamo subito una pandemia importante che ha provocato 27.191.249 casi e 197563 decessi. Il 29 gennaio, arriva a Roma una coppia di turisti cinesi che risulta positiva al tampone per il Covid-19. Il nostro gruppo, pubblica alla fine di gennaio due lavori su questo virus dimostrando che, probabilmente, avevamo già in casa fin dalla fine di settembre 2019, senza mai essercene accorti. In 4 anni pubblichiamo ben 140 lavori scientifici sul virus, analizzando tutte le varianti. Cosa abbiamo imparato ad oggi? Sicuramente la necessità di rinforzare un sistema di sorveglianza epidemiologica che al tempo ha funzionato poco; un sistema sanitario territoriale di enorme importanza, essendo la prima linea di difesa in caso di epidemia, trattandosi di una organizzazione sanitaria ospedaliera adeguata ad affrontare i rischi di una pandemia”. E’ questa l’analisi del prof. Massimo Ciccozzi, Ordinario di epidemiologia dell’Università Campus Biomedico di Roma.
“Dobbiamo quindi monitorare in termini di salute globale ciò che accade nel mondo per essere sempre pronti ad affrontare pericoli simili( es: influenza aviaria). Alla fine – conclude – siamo stati bravi e ne siamo usciti, ma non dobbiamo abbassare la guardia in vista di possibili altre pandemie che la storia ci ha abituati a subire”.