15 Ottobre 2025
/ 15.10.2025

Crisi climatica, il Regno Unito non è pronto

Il Climate Change Committee avverte il governo britannico: il Regno Unito non è pronto ad affrontare gli effetti del riscaldamento globale, con ondate di calore, siccità e inondazioni in veloce aumento. Gli esperti chiedono misure urgenti di adattamento, infrastrutture resilienti e obiettivi climatici a lungo termine

Il Regno Unito deve prepararsi ad affrontare gli effetti di un riscaldamento globale di almeno 2°C entro il 2050, avvertono gli esperti del Climate Change Committee, organo indipendente che ha inviato una lettera al governo di Keir Starmer. Secondo il comitato, il Paese non è ancora pronto per gestire gli eventi meteorologici estremi già in atto, figurarsi quelli futuri, e occorre definire obiettivi chiari a lungo termine, aggiornati ogni cinque anni, con dipartimenti ministeriali responsabili del loro raggiungimento.

L’impatto di un aumento di 2°C sarebbe significativo: ondate di calore più frequenti, siccità raddoppiate rispetto al periodo 1981-2010, inondazioni con alcuni fiumi fino al 40% più gonfi, accelerazione dell’innalzamento del livello del mare di 15-25 cm, con gravi rischi per le città costiere. Gli esperti chiedono misure urgenti per rafforzare infrastrutture e servizi pubblici e continuare a ridurre le emissioni di carbonio.

Il Regno Unito sta già vivendo gli effetti della crisi climatica: l’estate 2024 è stata la più calda mai registrata, con temperature medie superiori di 1,5°C rispetto alla norma, quattro ondate di calore e carenze idriche diffuse. Sempre più frequenti sono anche incendi boschivi, inondazioni improvvise e danni alle infrastrutture critiche. Come sottolinea il Met Office, le cinque estati più calde del Paese si sono tutte verificate dopo il 2000, segnando un trend di riscaldamento preoccupante.

Gli esperti evidenziano inoltre la crescente vulnerabilità delle città costiere e delle zone rurali, già colpite da erosione, allagamenti e periodi di siccità prolungata che mettono a rischio agricoltura e approvvigionamento idrico. Il comitato invita il governo a rafforzare la pianificazione urbana e agricola, investire in sistemi di monitoraggio climatico e promuovere politiche di adattamento e resilienza, mentre l’Accordo di Parigi indica l’obiettivo globale di limitare l’aumento della temperatura ben sotto i 2°C rispetto ai livelli preindustriali.

In questo contesto, le Nazioni Unite hanno confermato che il 2024 è stato l’anno più caldo di sempre, caratterizzato da incendi su vasta scala, inondazioni e ondate di calore mortali, un ulteriore monito per il governo britannico sull’urgenza di agire.

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