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Cristiano Ronaldo, un ego coperto di oro, non più del Pallone d’Oro

09.09.2023

Torino, Italia. 28 settembre 2019. Serie A. Cristiano Ronaldo della Juventus festeggia dopo aver segnato un gol.

Per la prima volta, e dopo 18 anni, nella lista dei 30 calciatori candidati al Pallone d’Oro, Cristiano Ronaldo non c’è, e il suo arcirivale Lionel Messi continua a esserci. «Ti diranno che sei finito – disse su Instagram – e proprio in quel momento tu, allacciati gli scarpini, scendi in campo e zittisci tutti». Riuscirà il mitico Cristiano, che manca all’Occidente, ancora a farcela?

Questa volta è finita, diciotto anni dopo. Una vita a inseguire i capricci di un bambino diventato grande, e forse il più grande (almeno per lui), arrivato a giocarsi gli ultimi spiccioli di carriera in un mare di soldi, ma senza più il suo giocattolo preferito:

«Credo che merito di vincere il Pallone d’Oro tutti gli anni. Mi piace vincere sempre, ma so che non dipende da me. Mi piacerebbe vincere, ma alle volte si vince, altre si perde, funziona così». Però, se dipendesse da lui…

Invece leggi la lista dei 30 calciatori candidati al Pallone d’Oro e scopri che per la prima volta, dopo 18 anni, Cristiano Ronaldo non c’è. La fine di un’era, sia per chi lo ama che per chi lo odia, anche perché lui non ha mai vissuto in mezzo. L’ultima fotografia arriva dall’Arabia Saudita, dove si è rifugiato per sentirsi ancora il migliore: ha vinto la Champions araba, ma invece di esultare è andato a protestare perché – nonostante una doppietta – il premio del miglior giocatore della partita è andato al suo compagno Milinkovic-Savic. Faceva due con le dita, accompagnando il tutto con una faccia del tipo ma com’è possibile?«Ti diranno che sei finito – disse una volta il suo Instagram – e proprio in quel momento tu allacciati gli scarpini, scendi in campo e zittisci tutti». Questa volta non è bastato.

Fine del gioco, e il problema è amplificato dal fatto che in quella lista dei 30 c’è Lionel Messi, il suo arcirivale. L’altro mito con cui si è strappato di mano il Pallone d’Oro dal 2008 al 2021, con l’unica eccezione di Luka Modric che per questo è stato trattato da usurpatore. Perché Cristiano è così: vuole sempre vincere, e se sa di non poter vincere porta via il pallone. Così, quando la Fifa con France Football ha osato solo metterlo nella lista ristretta dei candidati, non si è mai presentato alla cerimonia: via lo smoking, le regole le faccio io.E alla fine Messi di premi ne ha vinti sette, lui è rimasto a cinque.

Forse però questa è stata la forza (e il fiuto) per valorizzare il suo straordinario ego calcistico e personale, quello di un attaccante straordinario che ha sparso i suoi 850 gol in carriera – finora – in mezzo mondo. Scegliendo sempre il posto giusto al momento giusto, fino a quando l’età non ha presentato il conto e i capricci di spogliatoio non erano più sopportabili. Questo, in fondo, è quanto il calcio gli ha sempre rimproverato, e questo ha sempre nascosto il fatto che Cristiano Ronaldo – tra social, fidanzate, figli avuti in modo misterioso, ville con piscina, contratti da sogno, ma altrettante partite che hanno fatto sognare – è stato sempre un professionista esemplare. E invece, ora, eccolo lì: fuori da una lista che gli apparteneva di diritto, fuori dal pallone che conta.

«Messi? Non abbiamo mai mangiato insieme, ma lo rispetto tanto»: così diceva quand’era CR7. Ora gli andato tutto per traverso.

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