6 Maggio 2024
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Ambiente, Lavoro, Sicurezza

Dall’ambiente un cocktail di rischi per i lavoratori

24.04.2024

I lavoratori esposti ai rischi del caldo eccessivo crescono del 34,7% a livello globale. Arriva il report per garantire salute e sicurezza sul lavoro nel contesto dei cambiamenti climatici. Ogni Paese possiede una propria legislazione sotto questo aspetto. Ma non basta, gravi le conseguenze, occorrono rapidi aggiornamenti.

Nella giornata mondiale dedicata alla Terra, il 22 aprile scorso, l’Organizzazione Internazionale del Lavoro (OIL), Agenzia specializzata dell’ONU, ha rilasciato un rapporto dal titolo “Garantire la salute e la sicurezza sul lavoro nel contesto dei cambiamenti climatici”. Con il documento vengono messi in evidenza gli effetti dei cambiamenti climatici sulla salute e sulla sicurezza dei lavoratori su scala globale. Inoltre, si sviluppa una riflessione attorno alle iniziative sovranazionali (normative, codici di condotta e linee guida tecniche) e nazionali finora intraprese per rispondere ai rischi a cui questi soggetti sono esposti quotidianamente. L’obiettivo è continuare a sensibilizzare la popolazione sul tema e invitare a svolgere un continuo aggiornamento dei quadri normativi adottati, perché quella dei lavoratori è una classe particolarmente esposta ai danni del cambiamento climatico ed è necessario ripensare e implementare misure sempre più efficaci per lavoratori, lavoratrici e imprese.

L’analisi prende in considerazione sei ambiti, nei quali sono state raccolte delle evidenze critiche circa i rischi su sicurezza e salute. La prima grave minaccia a cui lavoratori e lavoratrici sono esposti è il caldo eccessivo, provocato dal continuo aumento delle temperature del pianeta. Secondo i dati dell’OIL, sono almeno 2,4 miliardi i soggetti a rischio: si tratta di persone che lavorano in prevalenza in luoghi aperti e coloro che lavorano in ambienti chiusi, ma non ventilati, dove la temperatura può aumentare in maniera incontrollata. La stima è relativa al 2020 e, facendo un confronto con il 2000, è emerso che c’è stato un aumento del 34,7% dei lavoratori esposti ai rischi del caldo eccessivo. Allarmanti sono anche i dati relativi all’impatto delle radiazioni ultraviolette sulla salute, che riguardano 1,6 miliardi di lavoratori. Le radiazioni dei raggi solari ultravioletti diventano sempre più motivo di preoccupazione per via del graduale assottigliamento dello strato di ozono, fenomeno causato dalle intensive attività industriali e umane. I danni per la salute sono scottature, vesciche, danni oculari ma anche tumori della pelle.

Il rapporto analizza approfonditamente quali impatti hanno anche l’inquinamento dell’aria nei luoghi di lavoro, le malattie trasmesse da vettori – ossia causate da parassiti, virus, batteri trasmessi da vettori, come zanzare, zecche e pulci – e i cambiamenti derivanti dall’uso di prodotto agro-chimici. Lavoratori e lavoratrici di tutto il mondo sono, quindi, esposti a un “cocktail di rischi”, come è stato definito dall’OIL, provocati dal cambiamento climatico, a cui si collegano alcune condizioni di salute, tra cui cancro, malattie cardiovascolari, malattie respiratorie, disfunzioni renali. Anche la salute mentale necessita attenzione: il cambiamento climatico provoca sui luoghi di lavoro e sulle condizioni dei lavoratori delle conseguenze negative, perché danneggia gli ambienti, le risorse disponibili e le prestazioni di lavoro e di vita. A queste cose va associata la generale e crescente preoccupazione per il clima. Tutto ciò si ripercuote sul benessere mentale, compromesso da episodi di ansia e depressione.

Alcuni dei punti analizzati nel Rapporto sono già oggetto di attenzione a livello globale e ogni Paese possiede una propria legislazione in materia di salute e sicurezza sul lavoro. Il quadro attuale, però, è così preoccupante che è indispensabile aggiornare le politiche vigenti, operando su temi come la sorveglianza medica, gli elenchi delle malattie professionali, i limiti di esposizione professionale (OEL), formazione e informazione, valutazione dei rischi e misure preventive sul posto di lavoro.

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