16.11.2024
L’interpretare l’arte fotografica attraverso la geopolitica, la geografia, l’identità, i dati e la scienza, che vengono magistralmente inquadrati in un unico scatto, diventa mostra al Mudec di Milano. Sguardo a “Critical Minerals – Geography of Energy” del vincitore della sezione Segnalazioni del Photo Grant di Deloitte 2024.
La fotografia ha, da sempre, il potere di fissare in un’istantanea non solo momenti e situazioni, ma anche concetti e messaggi. È così che la seconda edizione del Photo Grant di Deloitte, premio lanciato nel 2023 per stimolare i fotografi a puntare l’obiettivo sul futuro, ha raccolto una serie di soggetti che ispirano le possibilità di cambiamento e di trasformazione. Scatti che esortano a dare una svolta al corso della nostra esistenza per plasmare un futuro migliore, più equo e sostenibile. Si scopre, così, che le macchine fotografiche sono in grado non solo di catturare la realtà visibile, ma anche di fissare ciò che potrebbe essere mettendo a frutto conoscenze, idee e creatività.
Lo si apprezza in modo particolare attraverso la mostra di Davide Monteleone, artista visivo cinquantenne, vincitore della sezione Segnalazioni del Photo Grant di Deloitte 2024 con “Critical Minerals – Geography of Energy”, un vero e proprio viaggio esplorativo tra i minerali essenziali per le energie rinnovabili. Il progetto espositivo, allestito al MUDEC – Museo delle Culture che ha sede nell’area Ex Ansaldo a Milano – e visitabile gratuitamente fino al 15 dicembre, propone proprio le trasformazioni del panorama energetico globale verso le fonti non inquinanti.
Fotografie vive che invitano a immaginare come possa avverarsi il processo di graduale decarbonizzazione. La mostra, curata dal gallerista Pierre André Podbielski, non è semplicemente una carrellata sulla ricchezza dei minerali che dovranno aiutarci a cambiare le fonti da cui attingere il nostro fabbisogno energetico, ma anche una riflessione sugli intrecci geopolitici, sociali e ambientali rispetto alla loro presenza e concentrazione in determinate aree del pianeta.
Catturare il presente non impedisce di immaginare quanto e in che modo il futuro cambierà. La maggior parte delle persone non è in grado di distinguere le proprietà di un minerale alla sola vista. È necessario conoscerne le caratteristiche chimiche. Ma se si arriva a inquadrare con l’obiettivo i particolari di ciò che rappresenta notoriamente un bene prezioso, destinato ad esserlo sempre più a causa del fabbisogno crescente per supportare la transizione energetica, ecco che si prende coscienza della responsabilità di governare sapientemente il futuro. Si potrebbe dire che Davide Monteleone sia riuscito a lavorare come un “minatore” per portare alla luce quanto la natura mette a disposizione e, al tempo, la conoscenza sia potenzialmente in grado di utilizzare per rendere migliore l’esistenza dell’umanità, alle prese con le secolari disfunzioni che minacciano gli equilibri. Non a caso, i temi ricorrenti nei lavori di questo interprete dell’arte fotografica sono la geopolitica, la geografia, l’identità, i dati e la scienza, che vengono magistralmente inquadrati in un unico scatto.
La mostra presenta un insieme di immagini in medio e grande formato, affiancate da riprese aeree e fotografie realizzate con una tecnica di fusione digitale di 8-10 scatti singoli per offrire una prospettiva panoramica e coinvolgente. Il percorso espositivo si arricchisce ulteriormente grazie a una componente video studiata per intensificare l’esperienza immersiva, con suoni, voci e paesaggi evocativi che trasportano il visitatore in una dimensione sensoriale unica.