25.03.2024
Doppietta Sainz-Leclerc per la Ferrari a Melbourne, con Verstappen “out” per la prima volta da due anni. In MotoGP gara ben più tattica a Portimao nel pomeriggio, dove Pecco si scontra con Marquez allontanandosi da Martin in classifica.
Una dolcissima alba rossa per gli appassionati italiani del motorsport fa da contraltare a un pomeriggio dominato dalla grande amarezza, pure a fronte di una doppietta Ducati in MotoGP. Sul podio di Portimao (dove vince Jorge Martin) non sale infatti Pecco Bagnaia, coinvolto in un incidente con Marc Marquez e ora addirittura quarto nel mondiale. A fare festa, questa volta, sono quindi i tifosi della Ferrari grazie alla doppietta del Cavallino a Melbourne, con un eroico Carlos Sainz primo davanti a Charles Leclerc nella domenica del primo ritiro di Max Verstappen dopo due anni praticamente esatti.
Tanti erano i dubbi intorno alla partecipazione di Sainz al GP d’Australia, tenuto conto dell’operazione causa appendicite avvenuta solo due settimane fa. Che lo spagnolo fosse in palla lo si era però visto già dalle varie sessioni di prove: sempre velocissimo, nonostante la fatica e il dolore mostrati anche solo nell’uscire dalla sua Ferrari. La domenica ha poi prodotto la migliore delle conferme possibili, con tanto di sorpasso al poleman Verstappen già nel corso delle primissime curve. Ulteriore riprova del fatto che la Ferrari c’è, eccome.
Al resto provvede una Red Bull che improvvisamente si riscopre fragile, visto che Verstappen ha dovuto issare bandiera bianca già al terzo giro con un disco dei freni in fiamme. Non si ritirava da 43 gare (sempre in Australia, ma nel lontano 2022), aveva vinto le ultime 9, e nelle ultime 18 in cui era partito in pole era poi sempre arrivato davanti a tutti al traguardo. Una lunga serie di record interrotti, a fronte dei quali però la Ferrari doveva ancora costruire la propria vittoria. E ci è riuscita, dando un segnale chiarissimo al resto della griglia. Il primo posto di Sainz non è stato mai in discussione, e solo per un giro lo ha ceduto a un certo Fernando Alonso (che però era in pista con un’altra strategia di gomme). Alle sue spalle Leclerc si è dovuto impegnare per rintuzzare le arrembanti McLaren, di fatto però mai rischiando di perdere una seconda posizione in cassaforte dopo il primo pit stop. Nel finale si è quindi tolto lo sfizio del giro veloce. E gli altri? Detto di Verstappen, anche Hamilton si è dovuto arrendere a un guasto della sua Mercedes. La quale chiude a 0 punti per un botto (fortunatamente senza conseguenze) occorso a Russell all’ultimo giro. In Red Bull, invece, ben poca gloria per l’opaco quinto posto portato a casa da Perez.
Grandi emozioni a Melbourne al mattino, gara ben più tattica a Portimao nel pomeriggio della MotoGP. Almeno fino agli ultimi giri, che hanno infiammato un GP del Portogallo che fin lì era parso una partita a scacchi. Jorge Martin, primo sin dalla partenza, ha costruito un vantaggio sugli inseguitori Viñales e Bastianini tale da non correre rischi fino al traguardo. In pista, sugli spettacolari saliscendi del circuito dell’Algarve, tutti erano attenti a gestire i consumi delle gomme. Incluso Bagnaia, a lungo quarto e apparentemente concentrato su un solo scopo: portare a casa più punti possibili in un fine settimana molto complicato.
Alle sue spalle a dare spettacolo era Pedro Acosta, autore di un sorpasso dietro l’altro e capace di sopravanzare anche Pecco al 21° giro. Bagnaia, sempre più in difficoltà, si è ritrovato quindi Marquez alle calcagna e due giri dopo ha ceduto al catalano anche la quinta posizione. Nel tentativo di risuperarlo, però, non è riuscito a evitare l’impatto tra le due Ducati. Risultato: gara rovinata e nessun punto per entrambi.
Non è tutto: all’ultimo giro Bastianini ha strappato la seconda posizione a Viñales, poi rovinosamente caduto gettando alle ortiche un podio certo per l’Aprilia. Terzo è quindi arrivato Acosta (a 19 anni, 9 mesi e 28 giorni, primo podio in MotoGP per lui). Intanto in classifica generale Martin scappa: è a 50 punti, con Binder secondo a -18. Bagnaia non è più nemmeno il primo portacolori della Ducati ufficiale: se infatti ora vede la vetta a -23 punti, Bastianini è a -21. Ulteriore dato di una domenica che ha stravolto tutto, negli equilibri del motorsport.
Credito fotografico: Ferrari