19.08.2024
A Spielberg, i due grandi rivali condividono il podio con Enea Bastianini. Bagnaia domina sull’insidioso Red Bull Ring e avanza in testa alla classifica del MotoGP. Marquez ritorna a fare spettacolo con una rimonta da altri tempi. La cronaca sportiva.
Una prova di forza magistrale: dei singoli, della squadra, del costruttore. In Austria la Ducati vive la sua domenica perfetta, con Pecco Bagnaia che batte il solito, combattivissimo Jorge Martin di fatto temendolo per un solo giro: il primo. I due grandi rivali per il mondiale 2024 di MotoGP condividono il podio con Enea Bastianini, che regala alla casa di Borgo Panigale l’ottavo podio consecutivo integralmente occupato da sole Desmosedici. E quarto c’è Marc Marquez, che dopo la caduta del sabato si concede una gara all’insegna dello spettacolo con una grande rimonta (provocata però nuovamente da un suo errore).
A Spielberg, sull’insidioso Red Bull Ring, si ripartiva alla pari: situazione che il Motomondiale ogni tanto sa regalare anche nelle fasi avanzate della sua stagione. In virtù della Sprint Race, Bagnaia e Martin erano a pari punti con lo spagnolo però avvantaggiato dalla possibilità di partire dalla pole position. Ma Pecco ormai ragiona da campione consumato: concede la testa della gara all’avversario dopo il via, ma già al termine del primo giro lo infila alla prima curva, reagisce all’unico tentativo di controsorpasso e nei fatti riesce a non mettere mai più in discussione la sua vittoria.
Alle spalle dei due grandi protagonisti della stagione c’è l’ormai solidissimo sodalizio composto da Enea Bastianini e la seconda Ducati del team factory. Alle loro spalle invece è bagarre: dal quarto al decimo posto sono tutti in un fazzoletto, cortesia anche della sportellata alla partenza tra Marc Marquez e il coraggioso Franco Morbidelli che costringe entrambi ad andare larghi in curva 1 e a ricostruire la rispettiva gara. Ci riusciranno entrambi, sebbene in maniera diversa.
Sarà per il nome della località che sorge tra i monti della Stiria, ma Spielberg regala panorami e scenari da cinema: chiunque ci abbia mai corso, anche solo su simulatori e videogiochi, sa quanto insidiose siano le sue curve secche che si parano al termine di ripidi rettilinei in salita, rendendole quasi invisibili. In più la gara si consuma con lo spauracchio del temporale in arrivo, a causa delle scurissime nuvole che si stagliano in un cielo per il resto azzurrissimo come solo le Alpi sanno regalare. I piloti lo sanno e cercano di risparmiarsi, consapevoli anche delle difficoltà che le gomme potrebbero affrontare a fine gara. Eppure, Martin non lascia scappare Bagnaia, restandogli costantemente negli scarichi per i primi 14 giri: esattamente metà gara. Poi, all’improvviso, qualcosa cambia.
Al giro di boa del GP d’Austria, infatti, Pecco inizia a martellare, e stavolta la tenacia del suo avversario non basta per tenere aperta la gara. Solo a quattro giri dal termine proverà a limare il divario, per essere poi spazzato via nei due passaggi successivi. «Eri troppo più forte di me», confesserà lo spagnolo dopo il traguardo. Intanto Bagnaia vola a +5 in classifica mondiale (275 punti contro 270), eguaglia il totale di vittorie di Kevin Schwantz nella classe regina e il suo massimo stagionale (7). Ma siamo ancora solo ad agosto.