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Dopo 16 anni, il Milan ritorna a disputare una semifinale in Champions League

07.05.2023

I diavoli rossi ritornano in vita dopo anni di difficoltà. E i tifosi sperano nel ritorno dei tempi di Johan Cruijff, voluto da Silvio Berlusconi prima di diventare presidente del club milanese.

Saranno passati sedici anni, quando il prossimo 10 maggio il Milan ritornerà nuovamente a disputare una semifinale in Champions League. L’ultima volta accadde nel 2007, contro il Manchester United, quando i Diavoli rossoneri persero contro i Red Devils all’Old Trafford per 3-2, ma vinsero il ritorno a San Siro per 3-0, qualificandosi per la finale di Atene contro il Liverpool. In Grecia, il Milan vinse poi per 2-1, aggiudicandosi il suo ultimo trofeo europeo. Da allora i rossoneri hanno vissuto momenti difficili con diversi cambi di proprietà, e solo in quest’ultimo biennio sono riusciti a rialzare le proprie quotazioni a livello internazionale.

Il Milan resta la seconda società con più Champions in bacheca dopo il Real Madrid: ne ha vinte sette, nelle annate 1962/63, 1968/69, 1988/89, 1989/90, 1993/94, 2002/03 e 2006/07. A parte le prime due, le altre sono state conquistate nel periodo della presidenza di Silvio Berlusconi. Quelle a cavallo degli anni 80/90, che hanno caratterizzato l’era di Arrigo Sacchi alla guida della squadra, hanno visto protagonista la triade dei campioni olandesi Gullit, Rijkaard e Van Basten. Quella del 2002/03 con allenatore Fabio Capello, ha visto coinvolto un altro olandese, ma tra gli avversari: Johann Crujiff, tecnico del Barcellona umiliato in finale per 4-0. Strano il destino, perché proprio Johann Cruijff, campione tra i campionissimi del calcio mondiale assieme a Pele, Maradona, George Best e pochi altri, avrebbe potuto essere proprio lui il primo olandese del Milan, alla riapertura delle frontiere nel lontano 1981. Infatti pochi ricordano che il 16 giugno 1981, Cruijff scese in campo a San Siro con la maglia rossonera numero 14, dopo esser stato accolto a Milanello da Gianni Rivera. Lo volle Berlusconi, alcuni anni prima di diventare presidente del club milanese, per rendere più competitivi i Diavoli in occasione della prima edizione del Mundialito per club, organizzato dalla Fininvest e trasmesso in TV da Canale 5. Purtroppo il legame tra Cruijff e il Milan durò solo quarantacinque minuti in occasione dell’incontro Milan-Feyenoord (0-0).

L’asso olandese, vincitore di tre Coppe dei Campioni con l’Ajax e di tre palloni d’oro, finalista con l’Olanda nel Mondiale ’74 e vincitore degli Europei ’76, era infatti arrivato a Milano in precarie condizioni fisiche. Non si era ancora pienamente ripreso da un serio infortunio ai muscoli adduttori della gamba sinistra, perciò fu sostituito nell’intervallo. Il Milan non si fidò a proseguire il rapporto con lui, pensava che a 34 anni fosse ormai a fine carriera e nel frattempo stava cercando di prendere Zico dal Flamengo, anche se non aveva abbastanza risorse economiche per farlo. Alla fine arrivò dal Manchester United, Joe Jordan, che ebbe fin da subito pessimi rapporti con il nuovo allenatore Radice. Chissà, se le cose fossero andate per il verso giusto in quell’incontro del Mundialito, Cruijff sarebbe stato lo straniero del Milan nel campionato 1981/82 al posto dello scozzese. Dopo quella esibizione, nessuno in Italia previde più per Cruijff un futuro da calciatore. Venne dato per finito. Invece avvenne il miracolo. Dopo  aver già vestito le casacche dell’Ajax, del Barcellona, dei Cosmo  di New York, degli Aztecs di Los Angeles, dei Diplomats di Washington e infine per mezza partita del  Milan, Cruijff smentì tutti. Firmò per il Levante nella serie B spagnola. Poi tornò in Olanda, dove nuovamente con l’Ajax e poi tra le fila del Feyenoord, proprio l’avversario in quella partita a Milano il 16 giugno 1981, ridiventò vincente aggiudicandosi tre scudetti, prima di chiudere la sua carriera a 37 anni. Sei i corsi e ricorsi storici hanno un senso, i tifosi milanisti sperano che si ripeta quello del 2007, quando quell’ultima semifinale aprì le porte alla conquista della Champions.

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