22 Febbraio 2025
Milano, 8°

Sostenibilità

Dopo la Cina, l’India: l’Oriente guida la corsa ai veicoli elettrici

19.02.2025

“L’unica parte che non fa rumore è il clacson”, erano soliti affermare i detrattori delle Ambassador, i famosi taxi gialli di Calcutta ora destinati alla pensione. “Entro la fine del 2027 tutti i taxi gialli dovranno essere aboliti“, ha assicurato il ministro dei Trasporti dello Stato del Bengala Occidentale, Snehasis Chakraborty.  Troppo inquinanti, troppo vecchi e fuori moda. Insomma, da rottamare. Per voltare pagina nella mobilità urbana: gli imperativi della lotta al cambiamento climatico e della riduzione delle emissioni di carbonio (l’India ha promesso di raggiungere la neutralità entro il 2070) impongono scelte importanti.

Già nel 2009 un tribunale dello Stato del Bengala Occidentale aveva vietato la circolazione di veicoli commerciali con più di 15 anni. La sanzione si è applicata nel 2024: un primo lotto di 4.493 Ambassador – i modelli più vecchi dei 7.000 ancora in circolazione – è stato definitivamente ritirato dalla flotta comunale. E questo è solo l’inizio. Si prevede che altre mille smetteranno di circolare entro la fine di quest’anno.

Tuttavia, i fumi emessi dai vecchi motori delle berline gialle non sono gli unici responsabili della loro morte programmata. Sanjeeb Roy ammette che è proprio il taxi vecchio stile a non essere più popolare. “Stiamo lottando per competere con le auto con conducente (VTC) prenotabili telefonicamente”, afferma, “che sono più comode e molto più avanzate tecnologicamente”.

Le Ambassador, versioni indigene delle berline Oxford III costruite nel Regno Unito dalla Morris, sfrecciano per le strade di Calcutta con le loro linee rotonde e i paraurti cromati dal 1962. Le prime versioni prodotte dalla Hindustan Motors soffrirono di difetti di fabbricazione che per lungo tempo procurarono a queste auto solo scherno. Il produttore indiano è riuscito a correggerli e a fornire il suo modello fino al 2014. Il suo aspetto retrò e la sua robustezza sembravano in grado di garantirgli ancora qualche anno di buon servizio.

Ma quella dei vecchi taxi gialli è una battaglia senza speranza. A sostituirli saranno i taxi aerei elettrici, il cui lancio a Delhi è imminente. Il servizio porterà i passeggeri da Connaught Place, nel cuore della capitale indiana, alla città satellite di Gurugram, nello stato confinante dell’Haryana, in appena 7 minuti. Attualmente, coprire la distanza in auto richiede in media più di una ora.

Un servizio che verrà rafforzato nella prossima primavera con un velivolo che potrà ospitare al massimo quattro passeggeri e all’occorrenza si può trasformare in ambulanza. Anche qui, il confronto con l’attualità è impietoso: il velivolo è progettato per coprire in meno di quindici minuti una distanza che per strada richiede un’ora.

Anche sulle quattro ruote l’India si sta muovendo verso l’elettrico. Alla fine di gennaio, sfruttando il palcoscenico offerto dal Salone dell’auto di Nuova Delhi, Tata Motors ha presentato due nuovi modelli di auto elettrica. Le due auto in questione si chiamano Harrier.ev e Avinya X. Il primo è già un modello di serie che sarà messo in vendita a marzo, il secondo è un concept che anticipa una vettura di produzione che sarà presentata entro fine anno.

Secondo la società di ricerca Counterpoint, le vendite di veicoli elettrici in India nel 2024 sono aumentate di circa il 65%, dopo essere quasi raddoppiate nel 2023, grazie ai sussidi statali che contribuiscono ad alimentare la domanda e alla creazione di infrastrutture di supporto nel Paese. I modelli elettrici hanno rappresentato il 2% delle vendite totali di auto nel 2023. Una crescita che è arrivata in un momento in cui l’avanzata dei veicoli elettrici in mercati chiave come gli Stati Uniti, l’Europa e perfino la Cina, stava rallentando.

 

Secondo la società di consulenza immobiliare Colliers, autrice del rapporto “Electric Vehicles in India: Renewed Vigour in Electric Mobility”, nei prossimi cinque-sei anni il settore dei veicoli elettrici in India è destinato ad attrarre investimenti per circa 40 miliardi di dollari. Quasi due terzi di questi investimenti saranno concentrati nel segmento delle batterie agli ioni di litio.

 

Condividi