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Ducati con Bagnaia campioni del mondo, la Ferrari ancora no

27.11.2023

Valencia riconferma la supremazia del piemontese e quella della Ducati in MotoGP. Abu Dhabi porta Verstappen a superare i 1000 giri in testa, ma delude le aspettative del Cavallino, sopravanzato anche dalla Mercedes. Non è bastato il secondo posto di Leclerc.

Una domenica trionfale a Valencia, una amarissima in quella di Abu Dhabi. MotoGP e Formula 1 chiudono le rispettive stagioni con un sentimento generale perfettamente in linea con l’andamento dell’intero 2023. Da una parte si consuma, infatti, il trionfo di Pecco Bagnaia, che regala a se stesso e alla sua Ducati il secondo mondiale consecutivo. Dall’altro la Ferrari manca anche il proprio obiettivo minimo. La seconda posizione tra i costruttori va infatti alla Mercedes, in un GP in cui si conferma il dominio di Max Verstappen: per lui sono addirittura 1000 giri in testa in una sola stagione.

Chi ha tutte le ragioni di fare festa è Bagnaia, primo a Valencia sia sotto la bandiera a scacchi che in classifica generale. L’ultimo weekend conferma perché il piemontese l’abbia spuntata su Martin, avversario imprevisto a inizio campionato, ma capace di rendergli complicato un cammino che in estate sembrava già sul velluto. Lo spagnolo anche nel sabato valenciano si era preso una vittoria, la tredicesima dell’anno (contando sia Sprint Race che Gran Premi). Al momento cruciale, però, ancora una volta la maggiore freddezza di Pecco prevale sulla sua foga.

Il campionato di Martin si conclude, infatti, al sesto giro, quando i suoi tentativi di rimonta si scontrano contro la Honda di Marc Marquez. I due volano nella ghiaia, consegnando a Bagnaia un titolo poi onorato vincendo anche la gara su Di Giannantonio e Zarco. Restano la grande impresa del Team Pramac (primo non Factory a laurearsi campione del mondo) e una supremazia totale della Ducati sulla MotoGP. Il 2023 passerà alla storia come l’anno del tracollo Yamaha e Honda, con Marquez che saluta quest’ultima con l’ennesima rovinosa caduta dopo sei titoli conquistati insieme.
Ancora più schiacciante è però il dominio di Max Verstappen sulla Formula 1. Per lui sono 19 vittorie in 22 GP. Il secondo classificato nel mondiale chiude con meno della metà dei suoi punti (285 a 575): è il compagno di squadra Perez, con la Red Bull che per la prima volta piazza i propri piloti ai primi due posti del mondiale e vince tutte le gare stagionali tranne una, andata alla Ferrari.

A Maranello, però, c’è poco da festeggiare. L’exploit di Sainz a Singapore si è accompagnato a interi weekend opachi e pieni di problemi: aerodinamica, affidabilità, strategia, gestione delle gomme, dei due piloti, della guidabilità di una SF-23 partita con tante speranze e bocciata già in primavera. Nel tempo tanti aspetti sono migliorati, a partire dalla velocità di punta. Ma non solo è mancato l’assalto alla Red Bull: si è subito anche il ritorno della Mercedes. Che chiude davanti di 3 soli punti, dilapidati nel corso di un’intera stagione piena di piccoli, grandi errori.

Se non altro, l’anno si chiude con la consapevolezza di aver recuperato il miglior Leclerc: il monegasco supera di 6 punti il compagno Sainz e aggancia un Alonso imprendibile fino a giugno. Ora sarà fondamentale ripartire dai piloti e dal motore, per riportare la Ferrari quanto prima nella posizione in cui tutti si aspettano di vederla sempre: davanti.

Credito fotografico: Ducati, Red Bull contentpool

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