28 Gennaio 2025
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Cronaca, Mobilità, Sicurezza

Due pedoni all’ora

03.10.2024

Troppo irruenti. Secondo un report, ogni ora in Italia vengono investiti due pedoni. Stabile il numero di decessi, ma in aumento quello dei feriti. Roma diventa capitale dell’insicurezza, con una vittima a settimana.

Quanto sono insicure le nostre strade? Se consideriamo l’ultimo rapporto Asaps, Associazione Sostenitori e Amici della Polizia Stradale, siamo ancora lontani dal definirle “sicure”: secondo i numeri, elaborati a partire dai dati Istat, ogni ora vengono investiti due pedoni. E, in quest’ottica, Roma “guadagna” il primato: nel 2023 ha registrato 55 decessi, con una media di uno a settimana, seguita da Milano, con 19, e Napoli, con 11. Le grandi città, dunque, sono le meno sicure, con un aumento non solo degli incidenti mortali (129 del 2023 rispetto ai 117 dell’anno precedente), ma anche dei feriti, che superano quota 6500. Ancora una volta la capitale primeggia: tra le strade romane, in media, ogni giorno sei persone rimangono coinvolte e ferite. Un dato, questo, che rispecchia i numeri sulla pirateria, le cui regioni più colpite risultano Lazio, Lombardia e Campania. Nel complesso, nel corso del 2023, i decessi registrati sulle strade italiane sono stati 485, rimanendo dunque stabile rispetto al 2022. Ma se il numero di morti rimane stabile, aumenta di oltre 600 unità il numero di feriti, che passano da 19.062 nel 2022 a 19.691 nel 2023, con molte vittime che hanno riportato danni permanenti.

Un dato interessante del rapporto riguarda poi le responsabilità. Se, come è naturale aspettarsi, nella maggior parte dei casi la responsabilità è stata attribuita al conducente del veicolo (in merito, sono stati registrati ben 9958 incidenti, con un bilancio di quasi 230 morti), d’altra parte i pedoni stessi non sono esenti da responsabilità. Infatti, anch’essi, in strada, sono soggetti alle regole del Codice della Strada, ma talvolta sembrano non curarsene. E questa noncuranza ha portato a ben 3390 incidenti, con 107 decessi e oltre 3800 feriti. I fattori che portano a questi numeri sono molteplici. Da una parte, una mancata manutenzione delle infrastrutture come gli attraversamenti pedonali, che spesso sembrano trascurate e poco studiate per essere visibili nelle ore notturne. A ciò, si aggiungono fattori umani, che sono le principali cause degli incidenti stradali in senso ampio, e che quindi coinvolgono non solo i pedoni ma anche altri veicoli. In particolare, secondo i dati Istat, le principali cause di incidenti sono attribuibili alla distrazione del conducente, all’alta velocità, alla mancata precedenza o alla guida sotto effetto di alcol e droghe.

Una situazione, questa, che, come sottolineato da Giordano Biserni, presidente dell’Aspas, richiede non solo un approccio repressivo nei confronti dei comportamenti scorretti – dei conducenti e dei pedoni – ma anche un intervento strutturale sistematico. E intanto, mentre si discute se le zone 30 nei centri urbani siano o non siano efficienti, il bilancio resta critico.

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