31 Gennaio 2025
Milano, 5°

Cronaca, Sicurezza, Sport

È battaglia alla visione illegale degli eventi sportivi

04.03.2024

Un fenomeno di pirateria che danneggia detentori dei diritti, compagnie telefoniche e provider, creando ogni anno perdite di 1,7 miliardi di euro e di oltre 10mila posti di lavoro.

La lotta alla pirateria digitale e video segna un’importante vittoria, che si riferisce alla rimozione da Google Store di un’applicazione scaricata da oltre mezzo milione di utenti e utilizzata per guardare illegalmente gli eventi sportivi e primariamente le partite del campionato di calcio italiano. Il nome dell’applicazione, Live Football Tv HD, non lascia dubbi sulle finalità e sull’offerta, che permetteva di accedere ai contenuti e visionare gli eventi in streaming senza alcuna autorizzazione. In una intervista a Rainews, il commissario di Agcom, Massimiliano Capitanio, ha ricordato come il fenomeno della pirateria danneggi i detentori dei diritti, le compagnie telefoniche e gli Internet Service Provider, creando ogni anno perdite per 1,7 miliardi di euro e la perdita di oltre 10mila posti di lavoro. Non a tutti gli utenti è noto che gli eventi sportivi, coperti da diritti d’autore, se trasmessi senza autorizzazione rappresentano un reato e guardarli illegalmente comporta una sanzione che può arrivare fino a 5.000 euro. La rimozione dell’applicazione è stata resa possibile dalla legge contro la pirateria, approvata dall’unanimità dal Parlamento italiano nel 2023, e dal Digital Service Act entrato in vigore a livello europeo lo scorso 17 febbraio, che include le grandi piattaforme come Google Store. Il commissario Agcom ha sottolineato come l’applicazione incriminata contenesse un rilevante contenuto pubblicitario e Google si è dimostrata oltremodo sensibile, non sono rimuovendola dallo Store ma anche introducendo le misure tecniche al proprio motore di ricerca per ostacolare la visibilità dei contenuti illeciti.

Quella avviata è una vera e propria rivoluzione culturale, perché alla fine dei conti ad isolare queste forme di pirateria devono essere in primo luogo gli utenti, chiamati a non servirsi dei canali streaming che catturano illegalmente le immagini senza averne diritto. La consapevolezza di ciò è indispensabile affinché il contrasto a norma di legge diventi efficace e risolutivo. Reati di questo tipo minano il lavoro degli operatori che investono somme ingenti per ottenere le licenze autorizzative e creano occupazione. Agli inizi del mese di febbraio ha iniziato ad operare la piattaforma “Piracy Shield”, che permette alle società che detengono i diritti di trasmissione di segnalare la diffusione in rete di video illegali. Ne consegue il blocco e l’ordine di spegnimento nel giro di mezz’ora. Il commissario Agcom ha rivelato che, grazie al dispositivo legislativo messo in atto, in poco più di tre settimane sono stati disabilitati oltre duemila indirizzi che proponevano la visione illegale di eventi sportivi.

Condividi