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Effetto “Robin Hood” sulle tribune del Foro Italico, e si genera un paradosso

16.05.2023

Fasi finali più care di quelle del Roland Garros. La scelta dei prezzi dei biglietti agli Internazionali BNL d’Italia sposta l’asse dell’interesse pubblico. È davvero la scelta giusta?

L’hanno chiamato “Effetto Robin Hood”, ma non tutti sono contenti. Per la prima volta i prezzi dei biglietti agli Internazionali BNL d’Italia sono diventati oggetto di discussione. Motivo? Nonostante la grande attesa per Jannik Sinner, Golden Boy del tennis italiano, i suoi primi due match non hanno avuto una cornice di pubblico adeguata. Il motivo sarebbe  il costo dei tagliandi che sono aumentati ancora, soprattutto per chi vuole accedere al Campo Centrale e alla Grand Stand Arena, laddove si giocano i match più importanti. Un fatto che ha creato un paradosso: mentre Sinner giocava in un Centrale semideserto, il resto del Foro Italico era un pullulare di entusiasmo, con folle impressionanti a seguire incontri di secondo piano e addirittura gli allenamenti. Per “Effetto Robin Hood” si intende una policy che modifica con il passare del tempo il costo dei tagliandi.

Nel caso del torneo di Roma, all’apertura della biglietteria c’è un determinato prezzo (già sostanzioso), che però schizza verso l’alto mano a mano che ci si avvicina all’evento. Va da sé che i biglietti possono essere acquistati solo da chi possiede un determinato potere d’acquisto. In questo modo, la FITP (ente organizzatore) raccoglie del denaro che viene poi utilizzato per “sviluppo, propaganda, organizzazione e disciplina” del gioco del tennis, come recita l’articolo 2 dello Statuto. Ultimamente hanno cercato di avvicinare i bambini delle scuole, laddove il tennis ha sempre faticato ad arrivare. Rimane il dubbio che il sacrificio chiesto agli appassionati sia eccessivo, specie confrontando i prezzi con altri tornei.

In questo momento, un biglietto per la finale maschile oscilla tra i 238 euro per un posto nelle ultime cinque file e i 1.074 per una posizione deluxe, denominata Exclusive Suite. Cifre non alla portata di tutti, anche se – periodo Covid a parte – i dati di biglietteria crescono anno dopo anno. In attesa del dato definitivo, nel 2023 è già stato superato il record di spettatori dello scorso anno (230.277), mentre l’incasso – proprio in virtù degli aumenti – dovrebbe superare i 20 milioni (contro i 16 del 2022).Numeri che interessano poco a una buona fetta di appassionati, costretti a rinunciare proprio in virtù delle cifre richieste, ancora più elevate di quelle del Roland Garros di Parigi, che si giocherà tra due settimane e che – in virtù del suo status di Grande Slam – gode di un prestigio e di un fatturato superiore al torneo di Roma. Assistere dal vivo alle fasi finali del Foro Italico costerà di più che seguire quelle del Roland Garros (laddove gli uomini giocano al meglio dei cinque set).

Visto che il torneo parigino è gestito dalla federtennis francese, con scopi analoghi alla nostra, ci si domanda se la policy romana sia necessariamente la migliore. Forse no, ma fino a quando si registrerà un aumento di spettatori e di incassi sarà difficile far cambiare idea agli organizzatori. Intanto il pubblico è via via sempre più selezionato, lasciando agli appassionati meno “abbienti” la possibilità di seguire i soli match dei primi turni sui campi secondari. Non proprio la stessa cosa.

Credito fotografico:

Internazionali BNL d’Italia, Jannik Sinner in azione durante la partita contro Alexander Shevchenko; Tullio Puglia, FITP

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