17 Ottobre 2024
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Ambiente, Scienza e tecnologia, Sostenibilità

Energia elettrica dalle autostrade

22.09.2024

Pannelli solari in autostrada, Italia.

La fattibilità e i benefici di uno studio che vede gli oltre 3,2 milioni di km di autostrade, oggi presenti in tutto il mondo, arrivare a produrre 17,58 milioni di miliardi di watt (PWh) di elettricità.

Il mondo della ricerca è al lavoro per trovare nuovi sistemi che rendano migliore la vita delle persone salvaguardando contemporaneamente la salute del Pianeta. L’ideale, anzi, è conciliare progresso e sostenibilità. Proprio in questa direzione va uno studio che prevede lo sfruttamento dell’energia fotovoltaica a livello globale, con l’installazione di pannelli sopra opere celebri viceversa per l’inquinamento che generano: le autostrade.
A valutare questa soluzione è stato un variegato gruppo di ricerca, composto da studiosi della Columbia University di New York, la Chinese Academy of Sciences di Pechino, la Tsinghua University e la China University of Geosciences. Il loro lavoro ha dato vita per ora solo a un modello (non esiste quindi al momento un progetto che lo metta in atto), degno però della pubblicazione sulla rivista Earth’s Future. E i motivi per approfondirlo non mancano, soprattutto per i possibili risvolti di quanto stabilito dai ricercatori.

Lo studio intende valutare la fattibilità di un sistema basato sull’installazione di pannelli fotovoltaici sopra le autostrade: per la precisione a 5,5 metri di altezza rispetto all’asfalto e con un’inclinazione di 10° per permettere all’acqua piovana non solo di defluire, ma anche di pulirne le superfici. I pannelli sarebbero inoltre completamente trasparenti, in modo da non avere alcun impatto sulla visibilità della strada da parte dei viaggiatori. Importante anche la scelta dei materiali: sarebbero in polisilicio, che garantisce una potenza di picco di 250 W.
In base ai loro calcoli, i ricercatori hanno stabilito che ogni metro lineare dei pannelli fotovoltaici così installati produrrebbe 4,84 kW. E se, in via al momento del tutto ipotetica, l’intera infrastruttura autostradale del Pianeta prevedesse questa soluzione, più del 60% della domanda energetica annuale globale 2023 sarebbe soddisfatta. Potenzialmente, la capacità di produzione garantita dagli oltre 3,2 milioni di km di autostrade, oggi presenti nel mondo, arriverebbe a 17,58 milioni di miliardi di watt (PWh) di elettricità. Altro aspetto degno di nota riguarda i costi: secondo gli studiosi sarebbero inferiori a 100 dollari/MWh per un buon 56% dell’intero modello.

Un modello che, però, al momento non è andato oltre alcune piccole sperimentazioni a carico di progetti pilota locali. I limiti infatti non mancano, e riguardano indubbiamente i costi iniziali ma soprattutto l’esigenza di una cooperazione tra i diversi Paesi a livello addirittura mondiale. Una chimera, considerando aspetti geopolitici ma anche mere disponibilità di investimento che variano in modo anche radicale da zona a zona. E dire che sul lungo termine ci sarebbero benefici anche in quest’ottica: il ritorno economico globale, in appena 25 anni, sarebbe di oltre 14 mila miliardi di dollari. Senza parlare dell’abbattimento delle manutenzioni stradali, la maggiore sicurezza dei viaggiatori per i minori rischi di abbagliamento e il risparmio del suolo destinato – a sua volta – proprio al fotovoltaico. Ma prima di tutto questo servirebbe il sì dei governi.

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