21 Novembre 2024
Milano, 7°

Cultura, Scienza e tecnologia, Spazio

Esiste il made-in-Italy spaziale

18.10.2024

Gli orologi atomici all’idrogeno e al rubidio di Leonardo forniscono precisione assoluta nelle attività di navigazione satellitare e di distribuzione del tempo. Il PHM (Passive Hydrogen Maser) è a bordo di tutti i satelliti del sistema di navigazione satellitare europeo Galileo.

Il sistema italiano dell’aerospazio è in costante crescita e il nostro Paese recita un ruolo protagonista nella cosiddetta Space Economy. Dagli orologi atomici ai sistemi di alimentazione per il modulo di servizio europeo della navicella spaziale Orion. L’astronauta italiano Luca Parmitano racconta i laboratori di Leonardo a Nerviano.

Alle porte di Milano c’è una vera e propria boutique dell’aerospazio, un polo di specializzazione industriale praticamente unico in Europa e con pochissimi concorrenti nel resto del mondo. Parole di Luca Parmitano, l’astronauta italiano dell’Agenzia Spaziale Europea che è stato anche comandante della stazione orbitale internazionale dove ha svolto due missioni di lunga durata. Lui e altri astronauti europei e della Nasa sono andati alla scoperta dei laboratori di Leonardo a Nerviano, luogo di produzione di alcune tecnologie ed equipaggiamenti impiegati nelle missioni spaziali internazionali più importanti, fondamentali per il futuro del volo e dell’esplorazione umana nel cosmo.

«Sono davvero poche le industrie che riescono a produrre prodotti del calibro di quelli realizzati a Nerviano, come gli orologi atomici, che non sono come quelli da polso, ma formano un sistema estremamente avanzato che serve a coordinare sistemi di satelliti, costellazioni intere, per funzionare al meglio e dare il risultato migliore» – ha dichiarato Luca Parmitano, il quale ha contribuito, con altri viaggiatori dello Spazio a promuovere pratiche spaziali responsabili volte a garantire la sostenibilità delle attività nello spazio, che ha rappresentato il tema della 75° edizione del Congresso Internazionale di Astronautica ospitato a Milano.

Il sistema italiano dell’aerospazio è in costante crescita e il nostro Paese recita un ruolo protagonista nella cosiddetta Space Economy. Gli stabilimenti Leonardo di Nerviano nel loro insieme sono uno dei fiori all’occhiello del “Made in Italy spaziale”. Sono presenti i laboratori di robotica, alleato essenziale degli astronauti nelle operazioni sulla Luna e su Marte e intorno alla Terra. A Nerviano viene prodotta la trivella che scenderà fino ad almeno un metro di profondità sotto la superficie lunare alla ricerca di sostanze volatili, con l’obiettivo di ampliare la conoscenza della Luna per supportarvi la futura permanenza degli astronauti, sostenibile e duratura.

Così pure la trivella che scaverà nel sottosuolo di Marte con la missione ExoMars, alla ricerca di tracce di vita presente o passata, e il braccio robotico per il programma Mars Sample Return della NASA in collaborazione con l’ESA, che riporterà sulla Terra campioni di suolo marziano. Un altro braccio robotico è invece in corso di sviluppo per la prima missione dimostrativa italiana di “In-Orbit Servicing”, che mira a sviluppare tecnologie e operazioni abilitanti per rendere più sostenibili le attività spaziali; come, ad esempio, i rifornimenti di propellente per satelliti direttamente nello spazio, la riparazione o la sostituzione di loro componenti, il trasferimento di satelliti in altre orbite o la facilitazione del loro rientro in sicurezza nell’atmosfera. Nascono in provincia di Milano anche i sistemi di alimentazione per il modulo di servizio europeo di Orion, la navicella spaziale che trasporterà gli astronauti protagonisti del programma Artemis, sviluppato dalla NASA con la collaborazione dell’ESA e il supporto dell’ASI, che a distanza di 50 anni dall’ultima camminata lunare di Eugene Cernan, riporterà l’umanità a mettere piede sul nostro satellite. A partire da un’astronauta donna.

Condividi