18 Ottobre 2024
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Ambiente, Cronaca, Sicurezza

Etna e Stromboli comunicano?

16.07.2024

Diversi tra di loro, Etna e Stromboli sono due vulcani attivi, definiti “a condotto aperto”, e la loro attività non cessa mai, alternando fasi più attive ad altre di attività ordinaria. Esiste una correlazione scientifica tre le loro recenti eruzioni vulcaniche di queste prime settimane estive? Risponde la scienza.

Dopo una serie di eventi vulcanici ravvicinati e di particolare intensità registrati nella giornata del 4 luglio, la Protezione Civile, alle 20 dello stesso giorno, ha stabilito il livello di allerta rosso (segnale di un’attività eruttiva molto alta, con parametri in rapida evoluzione) per Stromboli, l’isola vulcanica più a nord nell’arcipelago delle Eolie. Questa vivace fase di attività è iniziata il giorno precedente, come documentato all’interno del bollettino emesso il 9 luglio dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV): «dal 3 luglio è in corso una intensa attività eruttiva, composta da flussi lavici accoppiata a flussi piroclastici».

La zona più interessata è la Sciara del Fuoco, una depressione situata nella parte nord-ovest del vulcano. Nei giorni a seguire, l’attività eruttiva è proseguita senza arrestarsi, raggiungendo un nuovo momento di alta intensità alle 14 dell’11 luglio, quando si è verificata un’esplosione parossistica dai crateri sommitali del vulcano: si tratta di un evento, all’interno di una fase eruttiva, particolarmente violento e relativamente breve (da pochi minuti a qualche ora), durante il quale vengono rilasciati vari materiali gassosi e solidi, accompagnati da un forte boato. In questo caso, il fenomeno è durato dalle 14.07 alle 14.10 circa e dagli aggiornamenti della Protezione Civile apprendiamo che «l’esplosione ha prodotto una colonna eruttiva di altezza stimata tra i 4 e i 5 chilometri e l’emissione di flussi piroclastici che si sono propagati sul mare per circa un chilometro». Non ci sono stati danni per la popolazione.

In questi stessi giorni, anche il vulcano Etna è stato oggetto di particolare interesse, per via di un incremento dell’attività eruttiva iniziato già a metà giugno. Dal 14 giugno, infatti, nel cratere Voragine è cominciata un’attività stromboliana molto debole, che si è acuita nelle settimane successive fino agli episodi parossistici del 4 e 7 luglio: uno spettacolo eruttivo, ripreso dai numerosi video diffusi in rete, che ha prodotto emissioni di lava e una colonna eruttiva di alcuni km di altezza. Adesso, stando al bollettino dell’INGV diramato il 12 luglio, c’è stata una “riduzione significativa” dell’attività stromboliana e la colata lavica del cratere Voragine si è arrestata.
Etna e Stromboli sono due vulcani attivi, definiti “a condotto aperto”, e la loro attività non cessa mai, alternando fasi più attive ad altre di attività ordinaria. Tuttavia, sono due vulcani molto diversi tra loro. Data la loro vicinanza geografica e considerato lo scenario contemporaneo, che li vede entrambi in una situazione di particolare vivacità, molti hanno sollevato il dubbio sulla possibile esistenza di un collegamento tra tutte queste manifestazioni, ma i ricercatori dell’INGV hanno chiarito che in realtà gli episodi eruttivi dell’uno e dell’altro non hanno una correlazione.

Il vulcanologo Gianfilippo De Astis ha spiegato, infatti, che Etna e Stromboli appartengono a due contesti geodinamici diversi e che non condividono lo stesso sistema di alimentazione. Lo Stromboli ha un sistema di alimentazione che «inizia a 12 km di profondità, per poi svilupparsi con vari serbatoi fino in superficie. I magmi dell’Etna risalgono invece da circa 30 km». Gli episodi esplosivi dei primi giorni di luglio sono frequenti per l’Etna, lo sono molto meno per lo Stromboli e il fatto che stiano avvenendo contemporaneamente è riconducibile a una casualità.

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