09.08.2023
Europa, più reddito ai pescatori, ma salvaguardando il patrimonio ittico dell’Adriatico
È fondamentale tutelare il patrimonio pelagico. L’Unione europea si è attivata da tempo per creare e dare sostegno finanziario a zone protette e progetti di monitoraggio e di ripopolamento ittico.
Diversi sono i progetti a favore della pesca e molti i finanziamenti comunitari per gli operatori del settore sia per azioni di riconversione che di ammodernamento della pesca. Il progetto europeo ITACA – Strumenti innovativi per incrementare la competitività e la sostenibilità della pesca dei piccoli pelagici, ad esempio, inserito nel Programma INTERREG Italia-Croazia, ha come capofila Veneto Agricoltura, e analizza in tempo reale i dati economici, ecologici e biologici della pesca nel Mar Adriatico e indica ai pescatori il quantitativo di pesce azzurro che ogni singolo mercato dei due Stati transfrontalieri è in grado di assorbire nei vari periodi dell’anno.
Tutto questo, in altre parole, significa pescare solo la quantità di pesce necessaria, puntando all’incremento del reddito dei pescatori e contemporaneamente alla salvaguardia del patrimonio ittico dell’Adriatico.
È aperto inoltre un bando dell’Agenzia esecutiva europea per il clima, le infrastrutture e l’ambiente (CINEA) intitolato Migliorare le conoscenze scientifiche per rafforzare le decisioni di gestione basate sulla scienza nell’ambito della Politica Comune della Pesca (PCP) con il quale vengono cofinanziati progetti di sviluppo e di rafforzamento delle conoscenze scientifiche necessarie per sostenere la base scientifica delle misure di conservazione e gestione della pesca. Il bando ha un budget di 2,6 milioni di euro e i progetti che saranno approvati potranno ottenere una copertura sino all’ottanta per cento dei costi ammissibili dal bando per un valore compreso fra 400mila e 600mila euro.
Il bando, finanziato dal FEAMPA (il Fondo europeo affari marittimi, pesca e acquacoltura), cofinazia progetti in cui collaborino centri di ricerca, industria, associazioni di pescatori, enti del settore e si punta il rafforzamento della scienza della pesca orientata alle politiche per un migliore utilizzo dei dati scientifici raccolti, una migliore cooperazione tra gli scienziati e il settore della pesca. Il mare Adriatico rappresenta, nel Mediterraneo, la maggiore area di occorrenza di risorse ittiche, demersali e pelagiche, comuni e condivise tra gli Stati rivieraschi e diversi sono i progetti di cooperazione per problematiche comuni.
Diverse sono le specie target (nasello, triglie, pagelli, merlani, gallinelle, rana pescatrice, merluzzetti, sogliole e altri pesci piatti, moscardini, seppie, calamari, totani mazzancolle, canocchie, scampi ecc.) e la loro importanza nelle catture varia con la zona. I piccoli pelagici sono ampiamente distribuiti in mar Adriatico e giocano un ruolo importante per la pesca commerciale di tutte le nazioni rivierasche di questo mare. Le principali specie pelagiche sono la sardina e l’acciuga che rappresentano il 99% del totale, seguite da sugarelli e sgombri.
Nell’ambito del Progetto europeo ECOSEA – Protezione, miglioramento e gestione integrata dell’ambiente marino e delle risorse naturali transfrontaliere, tra le azioni pilota, finalizzate a “rafforzare l’ecosistema Adriatico e la sua biodiversità”, la Regione Marche, ad esempio ha già avviato da tempo un’azione pilota finalizzata al recupero dello stock della seppia (Sepia officinalis).