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Scienza e tecnologia

Facebook introduce una nuova funzione, le proteste

05.01.2024

La “Cronologia dei link” è in arrivo. Sarà possibile ritrovare un sito che si era precedentemente visitato, ma i dati personali sono ancora più esposti.

Quante volte ci è capitato di trovare un link interessante su Facebook, leggerlo e poi mangiarci le mani nel momento in cui ci rendiamo conto di non riuscire più a ritrovarlo? Ebbene: la piattaforma di proprietà di Mark Zuckerberg ha deciso di risolvere il problema. Progressivamente, infatti, sta arrivando in tutto il mondo la nuova funzione «Cronologia dei link», presto disponibile sulle app di iOS e Android. Le perplessità, però, non mancano, e ancora una volta riguardano prevalentemente la privacy degli utenti.
Iniziamo illustrando la novità, come spiegata dalla stessa Facebook nel proprio servizio assistenza. La “Cronologia dei link” consisterà in uno strumento di ricerca che memorizza tutti i siti web visitati nei precedenti 30 giorni, anche se solo nella versione mobile del social network (sono esclusi, per esempio, quelli aperti tramite la chat di Messenger). “Ogni attività di navigazione sarà disponibile in un unico posto”, spiega il documento di assistenza. Che però poi aggiunge: “Potremmo utilizzare le informazioni provenienti dal browser mobile per migliorare le inserzioni sulle tecnologie di Meta”. E da qui nascono le proteste.

Se, infatti, il nuovo sistema produce chiaramente un servizio a favore degli utenti, la seconda parte sembra rappresentare un nuovo strumento che Facebook può utilizzare per tracciare le attività dei propri iscritti. E proprio questa è l’accusa che qualcuno ha mosso all’indirizzo di Meta, nonostante la promessa di cancellazione dei dati della cronologia dopo 90 giorni in caso di specifica richiesta in tal senso.
L’accusa mossa da siti del settore, come Gizmodo.com, è che Facebook con la “scusa” di agevolare gli iscritti nella ricerca di link che hanno catturato il loro interesse, punti invece alla profilazione di campagne pubblicitarie sempre più mirate e personalizzate. Lo dimostrerebbe anche il fatto che la nuova cronologia si applica solo nella versione su App del social network, e non da computer o anche soltanto entrando nel proprio profilo da browser (come, ad esempio, utilizzando Google Chrome dal proprio telefono).

Il motivo, come sottolineato dallo stesso Gizmodo.com, è che in questo modo Facebook ha la certezza che la navigazione degli utenti avviene non su un browser di propria scelta. Si entra, infatti, in uno specifico browser integrato nella app. E questo, secondo il ricercatore sulla privacy Felix Krause, attiva uno speciale JavaScript di “keylogging”: uno strumento che permette a Meta di tenere traccia e monitorare ciò che si visita, ma anche ciò che si digita.
Insomma: tenuto conto della maggiore attenzione che le varie autorità nazionali e internazionali stanno sviluppando a proposito della privacy di chi naviga su internet, Facebook sembra aver sviluppato un vero e proprio escamotage. Se a novembre 2023 l’European Data Protection Board ha proibito a Meta di veicolare pubblicità mirate tramite lo sfruttamento dei dati personali, ora la piattaforma sembra in sostanza aver chiesto ai propri utenti il diritto di farlo. Seppur in cambio di un nuovo servizio, per quanto utile esso sia.

 

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