31.01.2024
“Fleximan”, “Ottantaman” e tutto il resto, l’anarchia della sicurezza stradale si dilata
Polverone sui mezzi di comunicazione per gli atti di sabotaggio contro gli autovelox in tutta Italia. I “Giustizieri della notte” a favore degli utenti al volante, che si sentono “vessati” dalle multe, ottengono l’attenzione desiderata a scapito della sicurezza dei cittadini.
L’idea di sostenere una battaglia contro i limiti di velocità, sabotando i dispositivi preposti al rilevamento dei casi di inosservanza di quanto imposto ai fini della sicurezza stradale, è un vero e proprio attentato alla ragione e al buon senso. E, come ormai accade in questi casi, gli epigoni dell’iniziatore degli abbattimenti hanno ottenuto puntuale attenzione e curiosità, scatenando la ricerca spasmodica del termine “fleximan” sul web e andando a ingrossare l’esercito dei sodali virtuali, i quali intravedono negli autori dei danneggiamenti i nuovi “giustizieri della notte” a favore degli utenti al volante che si sentono “vessati” dalle multe.
La realtà è ben diversa e ci mette di fronte a dati incontrovertibili sul prezzo che la società è costretta a pagare sulle strade in termini di vite umane spezzate e in aggiunta di quelle segnate dalle conseguenze di incidenti gravi. Ogni giorno, secondo i dati Aci-Istat, in Italia si registrano circa 50 investimenti di pedoni. In un anno ne muoiono dieci volte tanti, mentre resta decisamente alto il numero delle persone che riportano danni permanenti, alcune con disabilità irreversibili. La conta dei decessi, drammaticamente sopra quota tremila all’anno, a ben riflettere, equivale agli effetti di un terremoto devastante. Nel nostro Paese annualmente si contano ben oltre 160mila incidenti stradali e la guida troppo veloce (in quasi il 40 per cento dei casi) continua ad essere il comportamento più sanzionato.
Autovelox e tutor sono sì strumenti di controllo e deterrenza, ma soprattutto un richiamo alla responsabilità alla guida di un veicolo. Nessuno si è mai chiesto come vengano indicati i limiti di velocità e la maggior parte delle persone pensa che, pure su una strada interurbana di attraversamento comunale, i dispositivi siano il mezzo per rimpolpare le casse municipali. Niente di più sbagliato. Tutto il corrispettivo versato per le multe deve essere, secondo quanto stabilisce la legge e in particolare il Codice della strada, impiegato per opere di manutenzione e sicurezza stradale e non può essere distratto per spese di natura diversa. Ma non è questo il punto. Le leggi fisiche non consentono di derogare dai criteri di sicurezza ed è impensabile ottenere un flusso scorrevole basato sull’innalzamento della velocità. In un contesto di mobilità che sta mutando le sue caratteristiche, con un chiaro indirizzo all’impiego di motori elettrici, si dovrà imparare a conservare le energie e non sprecarla tra maldestre accelerazioni e improvvise frenate, che non fanno guadagnare tempo, ma aumentano i rischi di incidenti.