È terminato nella notte il viaggio della nuova Freedom Flotilla, la spedizione umanitaria diretta a Gaza con l’obiettivo di consegnare aiuti medici e alimentari alla popolazione palestinese. Le imbarcazioni sono state intercettate dall’esercito israeliano a circa 120 miglia dalla costa di Gaza, in acque internazionali, secondo quanto riportato dal tracker della spedizione e dai canali social della Freedom Flotilla Coalition (Ffc).
L’intercettazione in mare e le accuse degli attivisti
“Le forze di occupazione israeliane hanno abbordato illegalmente le nostre navi nelle prime ore del mattino”, ha denunciato la Ffc. A bordo delle imbarcazioni c’erano circa 150 persone provenienti da 30 Paesi diversi — tra cui medici, giornalisti e operatori umanitari — e circa 18 tonnellate di aiuti, tra medicinali, dispositivi respiratori e generi alimentari per un valore complessivo di oltre 110.000 dollari. Tutto il materiale, secondo gli attivisti, sarebbe stato sequestrato dalle forze israeliane.
Un video diffuso dal movimento mostra i momenti dell’abbordaggio: nelle immagini si vedono militari israeliani salire a bordo e uno di loro rompere la telecamera dell’imbarcazione con il calcio del fucile. Poco dopo, le dirette streaming dalla Flotilla sono state interrotte. “Almeno due imbarcazioni sono state abbordate e la maggior parte delle comunicazioni interrotte”, ha scritto la coalizione.
La posizione di Israele
Il ministero degli Esteri israeliano ha confermato di aver intercettato la nuova Flotilla, definendola “un altro vano tentativo di violare il blocco navale legale ed entrare in una zona di combattimento”. In una nota pubblicata su X, Israele ha precisato che “le navi e i passeggeri sono stati trasferiti in un porto israeliano. Tutti sono sani e salvi e in buona salute. Si prevede che saranno espulsi tempestivamente”.
Tel Aviv ribadisce inoltre che il blocco marittimo su Gaza è legittimo e necessario per impedire il traffico di armi verso Hamas, sostenendo di aver agito nel rispetto del diritto internazionale.
Le accuse della Freedom Flotilla
Versione opposta quella della Freedom Flotilla Coalition e del movimento Thousand Madleens to Gaza, che in un comunicato accusano Israele di “attacco e sequestro illegale” di otto imbarcazioni a vela battenti bandiere italiana e francese, e di una nave a motore di Timor Est, tutte intercettate “alle 04:34 del mattino a 120 miglia nautiche da Gaza”.
Secondo gli attivisti, “gli equipaggi disarmati sono stati rapiti insieme agli aiuti umanitari. La loro sorte rimane sconosciuta”. La nota denuncia inoltre la “violazione palese del diritto internazionale” e richiama le decisioni della Corte internazionale di giustizia che impongono a Israele di consentire l’accesso umanitario a Gaza.
“La nostra flottiglia non rappresentava alcun pericolo. Trasportavamo aiuti vitali destinati agli ospedali di Gaza”, scrive ancora la Ffc, chiedendo la “fine immediata del blocco illegale di Gaza, la liberazione dei volontari rapiti e la consegna degli aiuti direttamente ai palestinesi, senza controllo israeliano”.
Nove italiani tra i fermati
A bordo della missione c’erano anche nove cittadini italiani, sei dei quali sulla nave Conscience, l’ammiraglia della Flotilla. “Non abbiamo più contatti con loro dal momento dell’abbordaggio”, ha dichiarato Zaher Darwish, coordinatore della Freedom Flotilla Italia, aggiungendo che “un team legale internazionale dell’organizzazione Adalah si è già recato al porto israeliano per fornire assistenza legale”.
Il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha confermato che l’Ambasciata e il Consolato d’Italia a Tel Aviv “stanno seguendo fin dall’alba la situazione” e che “a tutti gli italiani fermati verrà prestata l’assistenza consolare necessaria”. La Farnesina ha inoltre chiesto a Israele “il pieno rispetto dei diritti individuali fino al momento dell’espulsione”.
La tensione diplomatica con il Vaticano
L’episodio della Flotilla si inserisce in un clima di crescente tensione diplomatica tra Israele e il Vaticano. Dopo l’intervento del cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato vaticano, che ieri aveva definito “inaccettabile” l’uso della forza contro missioni umanitarie dirette a Gaza, da Tel Aviv è arrivata una risposta dura: il ministero degli Esteri israeliano ha accusato la Santa Sede di “schierarsi unilateralmente” e di “ignorare la realtà del terrorismo di Hamas”.
In serata è intervenuto anche Papa Leone XIV, che ha ribadito la “necessità di garantire corridoi umanitari sicuri e di rispettare la dignità di ogni persona, anche in tempo di guerra”. Il pontefice ha invitato Israele e la comunità internazionale “a non confondere sicurezza con punizione collettiva”, sottolineando che “ogni atto di violenza contro civili o operatori umanitari è un’offesa alla coscienza dell’umanità”.
Le parole del Papa hanno suscitato irritazione a Gerusalemme, dove fonti governative hanno parlato di “affermazioni sbilanciate che ignorano la complessità della situazione sul terreno”. Tuttavia, da ambienti vaticani è trapelata la volontà di proseguire nel dialogo, insistendo sulla necessità di una “soluzione politica e non militare” per la crisi di Gaza.
L’Italia torna in piazza per Gaza: cortei e presidi in diverse città
Oggi in Italia si svolgono manifestazioni e presidi di solidarietà verso la Freedom Flotilla e la popolazione di Gaza, in risposta all’intervento dell’esercito israeliano. A Roma, alle 18.30, è previsto un corteo dal Colosseo a Piramide, passando per via Celio Vibenna, via di San Gregorio, piazza di Porta Capena, viale Aventino, piazza Albania, viale della Piramide Cestia, piazza di Porta San Paolo e piazzale Ostiense, con circa tremila partecipanti attesi.
In contemporanea, presidi e manifestazioni si terranno anche in altre città: Napoli (piazza Municipio, ore 18.00), Bergamo (Porta Nuova, ore 18.00), Ferrara (giardini Cavour, ore 15.30), Taranto (piazza della Vittoria, ore 17.30), Salerno (piazza Vittorio Veneto, ore 18.30), Varese (piazza Montegrappa, ore 18.30), Reggio Emilia (piazza Prampolini, ore 18.30), Modena (piazza Matteotti, ore 18.00), Parma (piazza Garibaldi, ore 16.00), Bologna (piazza Maggiore, ore 18.00) e Gorizia (via d’Alviano, ore 16.30).