16 Maggio 2024
Milano, 14°

Sport

Formula 1, cambiare tutto per cambiare niente

03.03.2024

Il campione del mondo Max Verstappen e Oracle Red Bull Racing festeggiano nel parco chiuso durante il Gran Premio di F1 del Bahrain al Circuito Internazionale del Bahrain il 02 marzo 2024.

È una Formula Uno che non riesce a superare se stessa, o l’idea “lampedusiana” di un campionato disposto a cambiare tutto pure di replicare un passato ostile al cambiamento? Verstappen inaugura il 2024 ancora da campione, dietro spiccano la voglia di un Sainz tutt’altro che scomparso, e di nuovo, l’ennesima giornata iellata di Leclerc.

Qualcuno lo aveva sempre sospettato, altri erano convinti del contrario, altri se n’erano convinti durante le prove libere del GP del Bahrain. Poi è arrivata la prova dei fatti, che ha spazzato via ogni dubbio: nulla doveva cambiare, e nulla è cambiato. Anzi: non solo Max Verstappen ha vinto la gara inaugurale del campionato 2024 di Formula 1. Non solo l’ha dominata. Ma ha centrato vittoria, pole position, giro veloce ed è rimasto in testa dal primo all’ultimo cm di corsa. Si chiama «Grand Chelem», e nessuno lo conquistava al debutto stagionale dal 2004. L’epoca di un certo Michael Schumacher in Ferrari. Ma appunto: la Ferrari? C’è, ma non abbastanza. Ancora una volta.

L’analisi del GP del Bahrain 2024 non può che partire da un dato incontrovertibile: la lotta per la vittoria si è esaurita alla quarta curva del primo giro. Già dopo quella manciata di metri Verstappen è parso un alieno in un gruppo di esseri umani, primus tutt’altro che inter pares. Dietro, però, la gara c’è stata. E ancora una volta a pagare il proprio eterno dazio alla malasorte è spiccato Charles Leclerc. Il pilota monegasco, più che mai fulcro tecnico ed emotivo della Ferrari (del resto inizia la stagione certo della conferma per il 2025, a differenza del compagno di box), incarnava come sempre un piccolo universo di speranze. Dei tifosi del Cavallino, certo. Degli appassionati di F1 che vorrebbero più spettacolo e battaglie in pista, anche. Ma soprattutto di se stesso. Visto che, fino a tre quarti delle qualifiche, la sensazione di potersela giocare con Super Max ce l’aveva. Eccome. Anche stavolta, però, qualcosa ha remato contro.

Il 2024 della Ferrari, quello dell’auspicato riscatto, si è infatti aperto rinnovando un tormentone indigesto, un romanzo interminabile cui si aggiunge costantemente un nuovo capitolo: «problemi tecnici». Stavolta ai freni. E così ecco Leclerc sudare per poter anche solo impostare una curva, evitare di bloccare le gomme, resistere agli attacchi di rivali presenti e futuri. Poi, l’accenno di rinascita: un finale di gara più lineare e la conquista del quarto posto. Che, più che un sollievo, suona come una beffa: perché solo ora? E perché così poco?

Nel frattempo, dalla pista di Sakhir sono arrivati anche altri segnali. Che la Red Bull, al netto di Verstappen, resta davanti a tutti: perfino Perez si è conquistato passin passetto il massimo risultato possibile, il secondo posto. Che la Mercedes è temibile, ma ampiamente battibile. Anche se Russell è decisamente più ispirato rispetto al futuro ferrarista Hamilton. Che McLaren e Alonso sono indietro. Ma soprattutto che Carlos Sainz è tutt’altro che un fantasma, a Maranello: pur consapevole che i suoi tempi in rosso sono agli sgoccioli, lo spagnolo ha azzannato la gara prendendosi un terzo posto che, date le condizioni generali, vale oro. Peccato che il quadro generale suggerisca già un clima di resa dopo una sola gara: il 2024 è già bello che concluso, senza nemmeno che sia arrivata la prima domenica della stagione? Solo il tempo lo dimostrerà. E Leclerc dovrà metterci del suo. Ammesso che basti.

Credito fotografico: Mark Thompson/Red Bull Content Pool

Condividi