01.12.2024
Anche il rappresentante in Italia si sarebbe dimesso
Milano, 1 dic. (askanews) – I manifestanti rimangono nel distretto di Vake a Tbilisi, vicino al campus della Tbilisi State University su viale Chavchavadze, bloccando un importante incrocio dopo la dispersione della polizia nelle prime ore del mattino da viale Rustaveli. E soprattutto dopo i violenti scontri tra manifestanti e polizia che ha usato nella notte droni, lacrimogeni e idranti, oltre ad arrestare molti presenti. Altri attivisti sono giunti nelle prime ore della mattina per unirsi a loro. Lo rendono noto fonti locali.
La situazione si sono fatte tese su viale Rustaveli già in serata, affollata nel terzo giorno di proteste. Alcuni dimostranti sono stati visti rompere le finestre del parlamento e prendere di mira l’edificio con fuochi d’artificio. Dato fuoco all’effigie di Bidzina Ivanishvili, fondatrice e presidente onoraria di Georgian Dream. Il fuoco è stato visto anche all’interno dell’edificio del parlamento.
Il tutto mentre sta provocando un terremoto diplomatico e politico il processo di adesione all’UE interrotto: Irakli Vekua, ambasciatore facente funzioni della Georgia in Italia, ha annunciato le sue dimissioni in segno di protesta dello stop georgiano secondo almeno tre media georgiani. La sua decisione è seguita alle dimissioni di Davit Solomonia, ambasciatore della Georgia nei Paesi Bassi e succeduta da altre dimissioni come quelle dell’ambasciatrice della Georgia in Lituania, Salome Shapakidze.
Anche Tamar Nutsubidze, corrispondente a Bruxelles per Rustavi 2 ha lasciato il suo incarico. “Non siamo mai stati così lontani dall’Europa come lo siamo ora. Dieci anni fa sono venuta a Bruxelles per occuparmi dell’integrazione europea del mio paese. Ecco perché mi sento responsabile nei vostri confronti, gli spettatori, e lascio Rustavi 2”, ha scritto sui social media.
LO STOP SINO AL 2028 Irakli Kobakhidze ha annunciato il 28 novembre che il partito al governo Sogno Georgiano ha deciso di interrompere gli sforzi per avviare i negoziati di adesione con Bruxelles “fino al 2028”. Ha anche affermato che il governo avrebbe rifiutato ogni sostegno al bilancio dell’UE. Secondo lui, la Georgia entrerà nell’UE nel 2030, ma alle sue condizioni, “con dignità”. Questa affermazione è contraria alla procedura di adesione all’UE.
La dichiarazione arriva mentre il Sogno Georgiano rivendica la vittoria alle elezioni del 26 ottobre nonostante le preoccupazioni per i massicci brogli elettorali. La presidente e l’opposizione respingono i risultati e considerano illegittimo il Parlamento, mentre l’appello del Presidente alla Corte Costituzionale rimane, finora, senza risposta. Il Parlamento europeo ha approvato una risoluzione lo stesso giorno, che ha dato credito a queste affermazioni e ha chiesto sanzioni contro i leader di Sogno Georgiano e una ripetizione delle elezioni parlamentari.
La decisione di Sogno Gerorgiano altera di fatto la politica estera della Georgia, come sancito dalla costituzione. Parlando a fianco dell’opposizione, la Presidente ha promesso resistenza mentre i cittadini si sono radunati per protestare.
Mathew Miller, portavoce del Dipartimento di Stato degli Stati Uniti, ha dichiarato che gli Stati Uniti hanno sospeso la Partnership strategica con la Georgia. La decisione segue l’interruzione unilaterale dei negoziati di adesione all’UE da parte di Sogno Georgiano al potere.
L’OSCE/ODIHR ha rilasciato una dichiarazione in cui esprime la sua “profonda preoccupazione” per l’azione delle forze dell’ordine e per la “grave violazione del diritto alla libertà di riunione pacifica” dopo che la polizia ha utilizzato idranti, spray al peperoncino e manganelli per disperdere le proteste a Tbilisi.
Intanto l’ex presidente russo e presidente del consiglio di sicurezza di Mosca, Dmitry Medvedev, afferma che in Georgia è in corso un tentativo di rivoluzione e avverte: è “sulla strada dell’Ucraina, verso l’abisso”. E dopo che la presidente della Georgia, Salomé Zourabichvili, ha annunciato che rifiuterà di rinunciare al suo mandato, che scadrà quest’anno, alla stessa fa riferimento Medvedev definendola “diligente studente francese di Zbigniew Brzezinski, la pazza zia Salome, ha detto che non avrebbe lasciato lo scranno perché non riconosceva le elezioni”. Medvedev afferma che la Georgia è “sulla strada verso la strada dell’Ucraina, verso l’abisso”.