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Giustizia, M.Falcone-S.Borsellino: Nordio sbaglia su concorso esterno

13.07.2023

Fondamentale per colpire colletti bianchi che colludono con la mafia

Roma, 13 lug. (askanews) – Maria Falcone e Salvatore Borsellino, lanciano un allarme sulla ipotesi che il reato di concoso esterno in associazione mafiosa venga ridimensionato come annunciato dal ministro della Giustizia Carlo Nordio.

“Uno schiaffo alla memoria e al lavoro di Giovanni. Mi auguro che il Guardasigilli ci ripensi e si fermi”, dice la sorella del giudice ucciso dalla mafia in un’intervista a Repubblica. “La considero un’offesa gravissima perché ricordo bene il grande lavoro di Giovanni per arrivare a questo primo passo importantissimo per poter indagare sui fatti di mafia. Nordio forse non conosce, o forse non ricorda le tante sentenze della Cassazione che hanno consolidato il reato rendendolo uno strumento fondamentale per tutti coloro che indagano sulla mafia – spiega -. Mi auguro che il Guardasigilli ci ripensi e si fermi” Modificare adesso il concorso esterno significa terremotare i processi. E sarebbe un segnale negativo rispetto ai risultati raggiunti con tanti sacrifici in questi anni”..Mi auguro che Nordio faccia la sua, perché anche lui deve dare il suo contributo nella lotta alla mafia”.

“Smantellare il concorso esterno in associazione mafiosa, come annunciato da Nordio, vuole dire sconfessare apertamente la legislazione voluta da Falcone e Borsellino”, prosegue in una intervista a Repubblica il fratello del giudice Paolo, Salvatore. “Depotenziare il concorso esterno vuol dire colpire i nostri martiri, quelli che il governo di destra dice di voler commemorare”. “E’ l’ennesimo segnale di un gravissimo attacco all’indipendenza della magistratura e alla ricerca della verità – prosegue – l’annunciata riforma sulle intercettazioni porterà un grave danno anche alla lotta alla mafia. Partendo da un reato minore si possono ad esempio scoprire le mosse dei nuovi mafiosi. La questione è semmai relativa a registrazioni riguardanti terze persone che finiscono sui giornali. Credo che questo reato abbia rappresentato uno strumento fondamentale per ottenere condanne importanti, poi passate in giudicato. Voglio ricordare i processi che hanno portato alle condanne degli ex senatori Marcello Dell’Utri e Antonino D’Alì. Il concorso esterno resta fondamentale per colpire i colletti bianchi che colludono con l’organizzazione mafiosa”.

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