8 Ottobre 2024
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IA, Microsoft investe sull’Italia

07.10.2024

Il Vecchio Continente è indietro rispetto a Usa e Cina che hanno dedicato un budget sostanziale per lo sviluppo dell’Intelligenza artificiale. Troppa saggezza in materia di privacy. All’Italia ci pensa Bill Gates, che decide di mettere a disposizione 300 milioni di euro in due anni per sostenere settore.

Quattro miliardi e 300 milioni di euro in due anni per sviluppare l’intelligenza artificiale in Italia. Letto così fa impressione, soprattutto perché si tratta di una cifra ben superiore rispetto a quanto investito fino ad oggi in Europa. Ci piacerebbe ovviamente che questi soldi arrivassero da aziende italiane, ma purtroppo non è così: il merito è di Microsoft, ma è anche merito del nostro governo di aver attirato tutto questo capitale per costruire il futuro.

Insomma: la notizia di questi giorni è una bella eccezione rispetto a quanto fa il Vecchio Continente in materia, vecchio però anche dotato comunque di una certa dote di saggezza in materia di privacy. L’allarme comunque c’è, come ha recentemente fatto notare Giovanna Iannantuoni, Rettrice dell’Università Bicocca di Milano, perché l’Europa è indietro rispetto a Usa e Cina che hanno un budget enorme: «In 16 giorni sono capaci di spendere come 85 dei nostri atenei». I dati sono chiari, là dove non ci sono regole: Pechino raggiungerà un investimento sull’IA di 26,7 miliardi di dollari entro il 2026, mentre aldilà dell’Oceano solo nel 2023 i miliardi sono stati 50. Questo grazie a un ecosistema di innovazione che comprende grandi aziende tecnologiche, università prestigiose e una forte presenza di venture capital. Colossi come Google, Amazon, Microsoft e Meta investono massicciamente in ricerca e sviluppo e attraggono i migliori talenti globali, con il governo federal, che sta aumentando il supporto per l’IA con iniziative come il “National Artificial Intelligence Initiative Act”.

L’Europa dunque resta indietro, ma ha anche adottato un approccio più regolamentato e focalizzato sull’etica e i diritti dei cittadini. La Commissione Europea ha definito una strategia che promuove lo sviluppo tecnologico, ma con un forte accento su trasparenza, fiducia e rispetto della sicurezza personale. La IA Act, mira a stabilire regole chiare per l’uso dell’IA, cercando di evitare i rischi di discriminazione e abuso di potere algoritmico. E, mentre il settore privato europeo non dispone delle stesse risorse delle grandi aziende tecnologiche americane, i governi dell’Unione hanno avviato diversi programmi di finanziamento, come il Programma Orizzonte Europa, che prevede circa 1,5 miliardi di euro per la ricerca nell’IA nel periodo 2021-2027. Inoltre, l’Europa sta investendo anche nell’infrastruttura digitale con progetti come GAIA-X, un’iniziativa per creare un’infrastruttura cloud sicura e trasparente che permetta di competere con le soluzioni americane.

Insomma: si tratta di due filosofie diverse, perché mentre Usa e Cina – in maniere diverse – puntano al profitto e all’innovazione rapida, dove il mercato detta i tempi e le priorità, qui da noi si pone maggiore enfasi sull’etica, la trasparenza e il rispetto dei diritti fondamentali. E su investimenti che maggiormente sulla per la salute, la sostenibilità ambientale e il benessere sociale. È chiaro che in un mondo che cambia in fretta grazie all’intelligenza artificiale, questo potrebbe essere un problema, ma chissà che la saggezza dei vecchi possa anche evitare una pericolosa corsa troppo in avanti.

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